domenica 23 settembre 2012

Chiedi e ti sarà detto:

Accade quasi giornalmente che qualcuno, fisicamente oppure online, mi faccia notare che non mi alleno abbastanza. Io non lo nego, anzi sono quasi lusingato che me lo vengano a dire, perché significa che prima mi allenavo molto di più. Dunque è esistito un tempo in cui mi sono allenato da (almeno negli intenti) semi-professionista. Pioggia e vento, notte e giorno, dolori o no. Quel tempo è irrimediabilmente passato. E che sarebbe passato, prima o poi, ne sono sempre stato consapevole. Non è detto che non ritorni, ma di certo non adesso e nemmeno l'anno prossimo.

Ciò detto, visto che continuo a giustificarmi di fronte ai tanti che mi fanno notare la debacle, elenco una serie di risposte utili in caso di domande o affermazioni indesiderate e/o poco opportune, sperando che gli inquisitori (amici anche se non sono più al loro livello) diano un'occhiata prima di chiedere direttamente a me: 

1) "ormai sono un ex-atleta"
2) "corro solo per dimagrire, o al massimo per non ingrassare"
3) "ho altre cose più importanti a cui pensare"
4) "non so di che morte devo morire domani e dovrei andare a fare la gara?"
5) "sto conservando lo spirito competitivo per traguardi più importanti"
6) "in questa fase della mia vita non posso aggiungere la preoccupazione per le gare a quelle già esistenti"
7) "in questa fase della mia vita non posso permettermi distrazioni"
8) "non riesco a fare una gara senza allenarmi come si deve, e dato che non ho la testa per allenarmi come si deve, non faccio gare"

Poi ci sono i simpaticoni che mi fanno notare i kg di troppo....non so se lo fanno in buona o mala fede. Nel primo caso sappiano che mi incazzo quando me lo si fa notare, nel secondo....stronzi! In ogni caso anche qui ho il mio parterre difensivo:

1) "non faccio più gare dunque non devo essere tirato come un professionista"
2) "se facessi altre gare farei velocità dunque qualche kg in più non guasta" (conoscendo perfettamente la falsità di questa affermazione)
3) "alla mia fidanzata piaccio un po' più massiccio" o "la mia fidanzata non mi vuole troppo magro"
4) "in America non ho potuto mangiare adeguatamente dunque ho preso qualche kg facilmente smaltibile" (tutto vero)
5) "non riuscivo a trovare le taglie giuste dei vestiti"
6) "quando facevo le gare ero magrissimo, adesso mi basta rimanere magro"

probabilmente ce ne sono altre, basta solo chiedere (tanto ormai sembra diventata lo sport preferito).

domenica 6 maggio 2012

GF LIBERO GRASSI 2012

Appena tornato da Patti, mi accingo a recensire la mia gara (essendo ovviamente di parte....la mia parte nello specifico).
Arriviamo a Patti con largo anticipo, il giusto per evitare di trovare la fila di mezz'ora al bagno....unico bagno "al chiuso" ovviamente (per le piccolezze c'è la natura!). Colazione (per me era la 3° colazione) e sistemazione dell'apparato bici/pilota/barrette energetiche. 
Tante facce conosciute ma anche tanta Catania....che qui viene a vincere le corse, più che a godersi il panorama. 
Il mio obiettivo di oggi: percorso lungo (132 km, 2000+ metri di dislivello), un allenamento in vista della Nove Colli, ma anche un test importante essendo la prima GF dell'anno (la Ceramica è saltata per cause di forza maggiore). 
La giornata è calda, è quel caldo che solo i siciliani possono capire, quel caldo torrido che non ti fa respirare, con il sole a picco sul tuo casco, a rendere tutto più difficile. Un caldo che abbiamo patito interamente, dall'inizio alla fine, essendo partiti alle 10 del mattino. La giustificazione dell'organizzazione è che chi viene da lontano in giornata deve avere il tempo di arrivare. Ok.....ma per una 30ina di persone abbiamo patito in 550. E molti, anche spinti dalla temperatura, hanno scelto il percorso corto (80 km con una sola salita). 
I coraggiosi del lungo (non che gli altri non lo siano stati, ma permettetemi di fare un minimo di differenza, almeno per le 2 ore in più di caldo patito) hanno "sopportato" dalle 3.30 (i primi) alle oltre 5 ore di caldo tra i 28° e i 31°. Ma il peggio non è il caldo, ma la carenza di scorte idriche. Gli unici tre ristori sono collocati in punti strategici ma, cosa riscontrata anche lo scorso anno, ci vorrebbe un 4° ristoro in mezzo alla salita che porta a San Piero Patti. Parliamo di una salita di 15 km, spesso fatta in totale solitudine, con poca ombra e asfalto spesso sconnesso. Insomma....un calvario. 
Per il resto, e giuro che con le critiche ho finito, le segnalazioni sono ancora scarse. Alla partenza ci è stato detto "ci sono 6 cartelli nell'arco di 200 metri che segnalano che strada prendere per il percorso lungo". I suddetti cartelli erano grandezza foglio A4, scritte rosse sul giallo. Ora, io che in discesa vado a 40 km/h (e non sono uno dei più veloci), come diavolo dovrei leggere un mini-cartello con su scritte una serie di cose assurde. Si, perché invece di esserci la freccia con scritto "lungo", c'erano una serie di informazioni totalmente inutili....bah....stessi errori dell'anno passato (e non sono l'unico che li ha rilevati).

Passiamo alla gara. Partenza puntuale alle 10 del mattino. andatura da subito sostenuta, nonostante la turistica di 7 km. La parte turistica è la cosa più pericolosa di ogni GF. Da 3 a 10 km in cui la velocità è controllata. Che significa andare a 50 km/h nei rettilinei e in discesa per poi frenare di botto ad ogni curva....pericolosissimo, ma molti sembrano non rendersene conto e danno sfogo al loro repertorio di "minchiate". Quello che scatta, quello che cambia in salita, quello che supera nella canaletta laterale, l'idiota che taglia le curve ecc. ecc. (per queste persone servirebbe una patente per ciclisti). Molti non sanno che nelle GF, almeno in teoria, quando si è in gruppo le curve non si tagliano altrimenti quelli dietro vanno a muro. Ma vabbe, la cicloturistica è andata senza incidenti, almeno per me. 
La corsa si estende per la SS113, ricca di odiosi "mangia e bevi", si arriva a Capo d'Orlando, e si torna indietro fino a Gioiosa Marea. Tutta questa parte la ho corsa nel gruppo di testa, sfruttando le scie di quei mostri (naturali e OGM ;) che vincono queste corse. Da qui comincia la salita. 
Galbato: circa 7 km, pendenza media 6,5%. Posso solo dire che non ho voluto usare la 36, restando su un dignitoso 50/25. Fatta in compagnia di Vincenzo Nicita (lui con una "mtb" stradale). Ovviamente ho perso le ruote dei primi, ma quelli hanno un altro passo (tanto che il primo mi ha preso circa mezz'ora).
La discesa successiva va via in un soffio, la seconda salita, quella di 15 km, inizia senza che me ne accorga (infatti non riesco nemmeno a prendere il parziale). In tutto questo trambusto, mangiare e bere è praticamente un gioco di prestigio. Si rischia di cadere mentre si morde avidamente la chiusura di un gellino o la carta di una barretta. Io comunque consumo litri di acqua. Pur partendo con quasi 1,5 litri, la finisco subito e le scarse risorse idriche non aiutano. 
La seconda salita è divisa in due parti, primi 12 km, discesina, tanto per dire che si può riprendere fiato, e poi altri 4 km. In tutto supera i 15 km in effetti, senza acqua. Si forma un gruppetto di 5 persone. Io ho scoperto di avere notevoli difficoltà a capire il catanese, nel senso che anche quando parlavano in italiano avevo serie difficoltà. Ma vabbé, che mancava l'acqua si capiva anche in catanese. Le numerose macchine-scorta non si sono degnate di offrirci un goccio d'acqua (nemmeno quelle espressamente richieste). Durante la salita mi supera Princiotta, provo a tenere il passo, ma le gambe sono stanche e decido di evitare.
Sul finire della salita mi raggiungono alcuni amici della Bici & Bike. Silvano e Sergio. Io comincio a preventivare che mi legneranno sul muro di San Pietro....e infatti. Finita la salita si continua in discesa fino al suddetto muro, circa 1 km con pendenze oltre il 20%, giusto per tornare a casa con qualche crampo in più. Il solito Silvano mi passa nella prima rampa dura del Muro, esattamente come l'anno scorso. Riesco a stare dietro a Sergio, ma probabilmente solo perché è bloccato dai crampi. 

Dulcis in fundo, la carenza di cartelli, e i vigili assolutamente inefficienti, mi portano a sbagliare strada sul traguardo (in un posto diverso da quello dove ho sbagliato l'anno scorso!) e ad allungare la mia fatica di ben 100m. Ma alla fine arrivo al traguardo, non tanto soddisfatto della mia performance in salita....c'è ancora da lavorare, ma quest'anno ormai è andata così....è forse è stato meglio ;).

Allego il file del Garmin









mercoledì 2 maggio 2012

Giustificazioni? No, spiegazioni.

Quando si fa una scelta bisogna essere consapevoli, o almeno poterne prevedere le conseguenze, se non interamente almeno in parte. 
La mia scelta è stata quella più ovvia a detta di molti, quella più stupida per qualcuno, quella più comoda per una buona parte. 
Interrompere con le gare di corsa a piedi non è stata comunque una scelta semplice. Qualcuno potrebbe pensare che sia venuta da se, dovuta al fatto che ho altro a cui pensare (ultimo anno di università con laurea e tutto ciò che ne consegue), ma non è di certo solo questo. 
L'agonismo mi impegna mentalmente più che fisicamente. Non posso (nel senso che non ne sono capace) presentarmi ai nastri di partenza senza una preparazione puntigliosa, la perfetta conoscenza del percorso, degli avversari e della strategia da seguire in gara. Tutto questo richiede tempo. molto più di quanto si immagini, molto più di quanto ci voglia per fare un lungo, un piramidale o una serie di 200 metri. 
Ed ecco spiegato perché non ho corso a Messina, non ho fatto le campestri ecc. ecc.. 
A ciò si aggiunge una mia personalissima idea che da molti non è condivisa: se si vuole gareggiare bene, gare bisogna farne poche, o almeno cercare di fare il tempo solo in poche e correre le altre per passeggiare (per molti in squadra è una bestemmia, ma lasciamo stare questo discorso...). Noi cominciamo a febbraio e finiamo a dicembre....e anche se qualcuno dice "l'anno prossimo niente progetto strada" o cose simili, si sa che tanto gareggiano tutti, e chi come me non vuole gareggiare si ritrova ancora 11 euro di chip non rimborsati e con una scarsa prospettiva di utilizzo futuro dell'apparecchio. 
Diciamo che mi sono ritrovato a pensare come fa molta gente che corre...."non deve essere un lavoro". E lo era certamente diventato. Un lavoro dove alle 19 si timbrava il cartellino e dove il turno poteva anche comprendere Natale, Pasqua e Capodanno. Un lavoro con dei compiti a casa e delle mansioni precise. Un lavoro valutato sia in itinere, sul modo in cui era svolto, sia dopo l'aspettato risultato, a seconda che fosse soddisfacente o meno. 
Un lavoro che mi ha, in ultimo, fatto perdere un sacco di tempo in costi di trasporto per gareggiare in pizzi di montagna. Divertente per carità, ma io per una intera estate invece di uscire a mangiare la pizza spendevo i soldi per la benzina....e meno male che la corsa non è uno sport costoso. Ma ci tengo a precisare che la questione dei soldi è solo marginale.

Insomma per fare questa vita ci vuole una passione che io non ho voluto più avere, perché ho realizzato non essere sana, almeno per me. Correrò quando avrò voglia, dove mi piace e all'ora che preferisco. Ma soprattutto non farò mai più una gara controvoglia, perché come ho sofferto a Ganzirri l'anno scorso, lo so solo io e quelli che mi hanno raccolto all'arrivo. Il tutto per vincere una coppa di legno di una categoria che non dovrebbe nemmeno esistere (TM). Molto meglio i 10 km di San Filippo, almeno li c'era un pubblico....

A questo punto mi si potrebbe dire: "ma in bici ci vai, e ci gareggi anche!". Certo! Perché in bici non c'è nessuno che mi dice quale è il tempo giusto da fare in gara, perché non è una questione di matematica (anche se io non ci ho mai creduto nemmeno nella corsa a piedi). Io mi scelgo le gare, e di solito sono quelle con tanta gente. Io mi scelgo gli avversari, e se sono stanco sono libero di dire "vai e cerca di vincere". Certo ci vuole più tempo, ma nemmeno così tanto in più di quello impiegato per i viaggi nei pizzi di montagna. 

Non sono più super-allenato come l'anno scorso.....ma sapete che c'è? NON ME NE FREGA NIENTE!!!

sabato 31 dicembre 2011

Lost n' Found

Io sono essenzialmente un tradizionalista, cerco però di innovare sempre piccole parti di ogni tradizione, creandone spesso di nuove. Quella del bilancio di fine anno non l'ho mai modificata più di tanto, e quest'anno non sarò da meno. Ho trovato (o meglio: mi sono creato), in questa fresca mattina dell'ultimo dell'anno, un attimo di pace e silenzio in cui, spero, di poter sintetizzare 365 giorni densi di eventi (ovviamente non solo sportivi).
Il titolo del post è giustificato dal fatto che per il mio modo di vedere, la vita è uno scorrere continuo di occasioni, alcune si perdono irrimediabilmente, altre si colgono al volo.

L'anno 2011 si apre con la scalata di Dinnamare in bici, tradizione che mi distrugge ulteriormente il primo dell'anno, nonostante il 31 notte non ami fare tardi. Gennaio è stato il mese della mia Supersix, acquistata in vista delle Granfondo primaverili ed estive. Ma è stato di certo anche il mese della mtb, alla scoperta di percorsi che non avevo mai visto in vita mia. Per il resto, un mese in cui ho cominciato a capire molte cose, le mie capacità di discernimento sono aumentate notevolmente. Esame del mese: Diritto penale 2.....30

Febbraio è stato indiscutibilmente il mese della Roma-Ostia....la prima gara importante, chiusa in 1h23m26s, inaspettata. Nel frattempo anche il bellissimo soggiorno in Umbria, una delle cose più rilassanti che abbia mai fatto. Esame del mese: Diritto civile 1...25 (galeotto fu il libro e (sopratutto) chi lo scrisse)

Marzo, ancora tanti km a piedi e in bici. Ricominciano le lezioni all'università, per Maggio c'è in programma Procedura penale 2, tutti insieme, fino al D-Day. Dopo ognuno per la sua strada, scelte e teste troppo diverse....e del resto, qualcuno dava già segnali di insofferenza con velate frasi che solo ora riesco a decifrare.

Aprile, mezza di Messina andata male per eccessiva euforia nelle fasi iniziali, manco il terzo posto di categoria per 20 secondi. Vengo a conoscenza della nostra partecipazione alla Maratona delle Dolomiti 2011, sono esaltato e comincio a fare una folle organizzazione degli esami per non perderne nemmeno uno.  Lo stesso mese la prima granfondo della stagione, Mediofondo della ceramica (S.Stefano di Camastra), 100 km, arrivo 26° assoluto....nonostante la pioggia iniziale. L'ultima fatica (per modo di dire) collettiva, tante incomprensioni, molte insinuazioni, il gioco si è rotto e non c'è più nulla da fare. Diritto delle obbligazioni e dei contratti.....30 con lode

Maggio, bici, bici e bici. Libero Grassi (performance strepitosa) e Giro d'Italia sull'Etna. Lavoro solo (con Roberta) per Procedura penale all inclusive, nonostante il tanto sport, l'esame va benissimo, ho imparato una grande lezione di vita. Esame del mese: .Procedura penale.....30 (anche se qualcuno non ha dato il suo benestare).

Giugno, inizia l'estate.....non per me. Comincio il mese con la GF Capo d'Orlando, controvoglia. A fine mese assaggio la pista e divento campione regionale di categoria su 800m e 1500m. Devo liberarmi di diritto amministrativo, non mi piace, il risultato non cambia....lavoro sempre solo, pur potendo usufruire di collaborazione, risultato dell'esame: 30 (con la voce fuori campo che calunnia)

Luglio, MARATONA DELLE DOLOMITI.....e ho detto tutto. Questo mese non ho nemmeno dato esami!

Agosto, molti vanno al mare, io preferisco il mio pacifico studio di procedura civile 2 condito con una caterva di garette su strada in cui ottengo ottimi risultati.

Settembre, tanta corsa, qualche buon risultato, si comincia a pensare ai campionati italiani di mezza maratona, il 16 ottobre a Cremona . Esame del mese: Procedura civile 2.....28 (conferma del voto della prima parte con esame che mi ha dato molta soddisfazione in termini qualitativi)

Ottobre, si scoprono le carte e mi rendo conto che la presunzione non è solo un mio difetto. Mi preparo per i campionati italiani passando per la mezza di Sant'Agata di Militello in cui eguaglio (!!!) il tempo di Roma, 1h23m26s (e non avevo fondo!). Scelgo la materia della tesi e decido cosa voglio fare "da grande"....un mese di rivoluzione, passione, scoperte.....meraviglioso mondo in cui non vedo l'ora di entrare, nonostante sia pieno di corvi (o forse sarebbe meglio dire camaleonti ;). In tutto questo marasma chiudo la mezza di Cremona in 1h19m48s....distrutto un altro muro.....non mi ferma più nessuno!

Novembre, mese di scarico (dopo la stagione che ho fatto mi serviva un mese intero). Un po' di corsa, un po' di bici, prendo qualche kg di troppo e a dicembre mi rimbocco subito le maniche. Esame del mese (se così si può chiamare): inglese giuridico......idoneo (ma mi serve come test per la scuola di inglese.....e direi che il test è stato soddisfacente). Il mese del crack (non solo finanziario). Una liberazione che aspettavo molto prima. Adesso non ho più nessuna catena.

Dicembre, e siamo arrivati al mese corrente, ovviamente di gare non se ne parla. Si parla, semmai, di studio, calmo e pacato dato che a dicembre, io che sono in corso, non posso anticiparmi diritto amministrativo 2.....ne approfitto per curare la tesi (passatempo sempre piacevole).

BUON ANNO.......che il 2012 possa farvi perdere la zavorra e trovare il successo!

sabato 5 novembre 2011

Il post-Cremona

Allenarsi dopo la mezza maratona di Cremona, dopo aver fatto il tempo che si doveva fare, è dura. Ogni singolo allenamento che non sia corsa blanda o frazioni molto brevi mi viene pesante. Non essere motivato non mi permette di impegnarmi, ma forse va bene così. Siamo ormai agli sgoccioli della stagione, arriva l'inverno e le gare vanno in stand-by. Ma noi non ci fermiamo mai, figli di una politica societaria che non tanto mi piace.
Lo dico apertamente, la mia società partecipa a troppe gare. Correre 3 mezze nell'arco di un mese e mezzo (45 gg) è una cosa improponibile se si vuole sempre andare bene. Mi rendo conto che c'è gente che aspetta le mezze perché sulle altre distanze nemmeno ci pensa a correre come si deve, ma non si può costruire una stagione sulla mezza di Terrasini o su quella di Capo d'Orlando (tanto per fare un esempio). Posso capire la Roma-Ostia che attira anche il sottoscritto (non amante delle distanze troppo lunghe) ma ci sono una miriade di gare e garette che non meritano nemmeno gli articoli sui giornali. Abbiamo un campionato provinciale che inizia in primavera e finisce a dicembre inoltrato, vi sembra una cosa normale? A me no. Non mi sembra normale dover correre gare di 5/8 km il 18 dicembre solo perché sono saltate alcune date precedenti (perché poi non ci è dato saperlo). Quello che succede dalle nostre parti è sintomo di un'atletica che non è atletica ma solo corsa, di quella che si può fare anche con i calzettoni di lana al parco (se ne avessimo uno). Poche gare di prestigio, tanta robaccia (utile, per carità, ma pur sempre robaccia resta). Trovare una gara da 5000 o 10000 m in pista è qualcosa di improponibile a meno che non si vada ai regionali o non ci si accontenti degli sforzi fatti da alcune società nostrane (encomiabili) per organizzare un 5000 "for family", cioè tra chi si vede ogni giorno in pista. 

A parte lo sfogo, che potrebbe continuare per ore, beneficiando sempre di nuovi spunti (perché di cosa da dire ce ne sarebbero tante), l'argomento del post non era il "malaffare" dell'atletica messinese. 
Stavo dicendo che dopo Cremona non ho una gran voglia di fare altre gare, specialmente mezze maratone. Il tempo di Cremona è difficile da eguagliare in un'altra mezza e, del resto, l'unica possibilità è RC. Se poi penso che una settimana prima dovrei anche andare a Taormina a fare una gara con 1 salita e 1 discesa (lunghe entrambe) penso che a RC proprio non ci andrò. Il risultato di un calendario che non è disposto come si deve....ma non voglio ricominciare con gli improperi dunque tiro subito il freno. 

Cremona...16 ottobre, da quel giorno corsi circa 185 km (più i 20 e passa di domani fanno 200, tanto per arrotondare). 14 allenamenti condotti più o meno bene. La settimana post-Cremona è stata di scarico totale, sto ancora cercando di capire che senso abbia avuto partecipare all'odiosa Mezza di Capo d'Orlando dove, a rendere il tutto più fastidioso, molti compaesani sono scesi sotto 1h20m (non che cambi qualcosa ma fare 1h19 a CdO, con il vento e quel percorso orripilante, con un rettilineo infinito, rende il nostro tempo meno...come dire....eroico). Un'altra mezza settimana di defaticamento e poi finalmente il primo allenamento-sveglia....una seduta di 12x200. Nel frattempo la nostalgia della bici (23 gg di astinenza) incalza e decido di regalarmi una passeggiata di 90 km con leggera salita a Roccavaldina, un toccasana per la testa, un po' meno per le gambe, specialmente con gli strascichi ai polpacci (per i 200 metri) e con una seduta di 7x1000 da fare il giorno dopo. Ma chi se ne frega! Mi sono divertito e non ho pensato che "devo" fare questo o quell'allenamento, solo cycling for fun! Il giorno dopo però il 7x1000 c'era lo stesso e non è andato proprio benissimo (anche se mi aspettavo peggio). Ne corro 4 sotto i 3'30'' (3'24'', 3'27'', 3'27'', 3'26) mollando nel finale. Al 5° mi fermo, un po' per il polpaccio che minacciava una contrattura, un po' perché mi stavo cominciando a stancare senza un valido motivo (niente obiettivi-niente fatica, io sono per la teoria dell'asino e la carota). Corro l'ultimo in 3'23'' ma ero più che riposato (e l'ho fatto solo per non abbandonare il mio degno compare, di certo più diligente e zelante di me).
Continua anche in quest'ultima settimana la serie di allenamenti a "membro di segugio" (cit. non mi ricordo di chi). Così, dopo il 7x1000 (6 per me) di lunedì, martedì scelgo la via più breve, peccato che sia in salita. Il grosso problema è che, stranamente, sono uscito con la musica e si, io sono uno facilmente influenzabile dai ritmi metallici. La salita di S.Licandro è lunga 1,3 km, sarebbero anche rilassanti se non li avessi corsi a ritmi da ripetuta (sempre per colpa della musica). Il giorno dopo (mercoledì) il programma prevedeva CL 1h20 che si sono trasformati in CL 1h10 + salita lunga (torrente trapani) perché il mio degno compare sentiva nostalgia delle lande desolate del torrente trapani alto e aveva paura a salire solo (ne avrei anche io). 
Giovedì mi riposo (finalmente) ma venerdì è stato fissato un allenamento senza senso! Il SS potrà anche non condividere il mio pensiero ma dato che ogni allenamento va "concertato" con la "dirigenza" mi sento in dovere di dire la mia. Un 5000 su pista, 19.30, buio totale, siamo solo in due. Ritmo da tenere tra i 3'35'' e i 3'37''. Un corto veloce insomma. Bene, non c'era nessuna voglia, ma questo non conta, sicuramente nella testa del SS c'è un obiettivo preciso da centrare (ma quale?). Comunque...io resisto fino a 3,8 km (i primi 3 in 3'38'', 3'34'', 3'36), poi getto la spugna per manifesta carenza di interesse e sopravvenuto affanno improvviso. Il degno compare rimane solo col 4° e il 5° da chiudere, mi sento in colpa e gli tiro gli ultimi 600 metri così bene da farlo chiudere in 3'30'' (certo...io ero bello riposato). 
Stamattina, non contento, 45 km in bici (dislivello: 800+) nella bufera di vento che in questo esatto istante sta rivoltando tutte le piante nel mio terrazzo....
Domani si prevede LL (non è un vero LL ma per come la vedo io si)....24/25 km ritmo lento con progressione (forse) e sperando che non piova....

ops, stavolta ho esagerato con la lunghezza del post....ma si sa, la scrittura è una forma di egoismo, si costringono altri a leggere quello che di persona non starebbero ad ascoltare ;)

venerdì 28 ottobre 2011

Ogni attimo ha il suo posto

Ritengo, senza dubbio alcuno, che la stagione passata (o potrei dire presente, considerato che non è mai finita quella passata) sia stata per me soddisfacente. Di certo ho lavorato duro, credo di non aver mai saltato un allenamento, semmai non sono riuscito a finirne alcuni. Se volessi parlare di numeri, usando un linguaggio universalmente conosciuto, direi:
dal 28 ottobre 2010 al 28 ottobre 2011 corsi 2528 km in 200 allenamenti. 221 ore della mia vita spese a correre. Si tratta di circa 2200 pagine di libri non lette, 73 cene o pranzi non goduti, poco più di 9 giorni dedicati al fisico. E che sarà mai? Se considero il resto del tempo mi rendo conto che, in fin dei conti, la proporzione è corretta. dormo mediamente 6 ore e mezza al giorno. Un anno è fatto di 8760 ore. Togliamo l'allenamento (-221 = 8539), togliamo anche l'allenamento in bici (-366 ore = 8173). Togliamo le ore di sonno (-2373 ca. = 5800). Adesso resta da capire come ho impegnato queste 5800 ore nell'arco dell'anno. Diciamo una media di studio di almeno 4 ore al giorno (se contiamo i periodi di studio da 8/9 ore e quelli da 1/2 ore viene fuori una media sulle 4 ore). Dunque 4 ore per 365 giorni fa 1460. Scomputiamo (-1460 = 4340). Sono ancora tante, circa 180 giorni. ok, diciamo che almeno 4 ore al giorno vanno via in pasti (-1460 = 2880) e altre 2 ore al giorno vanno via in cazzeggio (-730 = 2150). Ci sono ancora 89 giorni da considerare. Tempo dedicato alla mia dolce metà (anche se lei non lo ammetterebbe mai) almeno 3 ore al giorno (-1095 = 1055). 
Mi restano 43 giorni. Le possibilità sono 2:
1) ho sbagliato i calcoli e sono stato avaro con le ore di studio, di sonno (ma non credo proprio) o con quelle con la fidanzata (possibile)
2) la peggiore....buona parte delle restanti 1055 ore le ho spese in macchina a cercare parcheggio in centro (mediamente 1 ora ogni volta che uso la macchina).

In realtà ogni attività va considerata tenendo conto dei tempi di trasporto, dunque il calcolo è molto approssimativo. Quando vado in facoltà, se non sono le 8 del mattino ci metto 1 ora per trovare parcheggio, donde la necessità (impellente) di un mezzo di trasporto che si possa "abbandonare" nei posti dei motorini (e purtroppo non posso usare la bici quando sono in giacca con la borsa da 5 kg). Insomma, togliamo un 300 ore di trasporti alle 1055 e avremo 755 ore da collocare a piacimento. Si tratta di 31 giorni, un mese. Posso ben dire che non ho idea di quello che ho fatto per un intero mese della mia vita, P.Q.M. potrei sentenziare che l'anno potrebbe tranquillamente avere 11 mesi e non 12. Devo essere stato avaro col cazzeggio, forse le ore erano 3, ma io cerco sempre di limitarmi facendo attività costruttive. Da tutto questo calcolo restano fuori gli amici...non mi piace perdere tempo con certe cose e del resto, chi non sta al passo, rimane indietro (così mi hanno detto).....salvo poi rimontare alla fine.....e vincere.

lunedì 17 ottobre 2011

Maratonina di Cremona. Campionato italiano assoluto

La classica frase "il buongiorno si vede dal mattino" per me è spesso un imperativo, ma questa volta ho dovuto ricredermi necessariamente. La partenza da Catania è stata una delle cose più assurde mai viste. Strade limitrofe all'aeroporto completamente allagate, abitanti del posto che fanno blocchi stradali con i cassonetti e picchiano gli equipaggi degli aerei in partenza, caos e panico nell'incertezza di arrivare a Milano. Ecco, più o meno la situazione che ci si è presentata sabato mattina quando, speranzosi, siamo arrivati all'aeroporto di Catania. Il risultato è stato che c'era una fila chilometrica ma noi, da bravi runners, abbiamo parcheggiato a 2 km dall'aeroporto e siamo arrivati a Fontanarossa in tempo, con i piedi zuppi, ma in tempo, rischiando di essere menati (anche noi) dai manifestanti, ma comunque in tempo. Nonostante la corsa prima del tempo, l'aereo non era pronto, il ritardo, dapprima indefinito, si è concretizzato in più di 6 ore. Risultato: ho studiato diritto amministrativo nei comodissimi sedili dell'aeroporto di Catania per almeno 2 ore filate e mi sono dissanguato comprando i panini nei vari bar sparsi per l'aeroporto. Alle 16.30 finalmente si parte. Arrivati a Milano un amico del buon Bruneo ci ha accompagnati fino alla stazione (per fortuna perché altrimenti avremmo dovuto prendere non so quanti e quali mezzi pubblici). Il tragitto verso Cremona è stato semplice, treno veloce e con poca gente. La prima cosa buona del viaggio è l'hotel. Il Caso volle che l'ultima stanza rimasta in centro fosse quella di un 4 stelle. Una delle camere migliori che io abbia mai avuto, con tanto di microonde e thé a nostra disposizione.
Arriva l'ora di andare a nanna, Bruneo non chiude occhio, Mario è isolato nell'appendice della stanza e io dormo come un bimbo. Il giorno dopo sveglia alle 6.30, come di consueto, almeno per me, lauta colazione con cornetti (non credo a chi mangia poco prima delle gare per paura del mal di pancia, io devo mettere benzina abbondante). Foto di rito, riscaldamento e "ingrigliamento". Ovviamente c'è un casino, chi ha un personale decente (sotto l'ora e dieci) può stare davanti. Noi altri comuni mortali siamo leggermente dietro, l'organizzazione cerca di scremare ma non si possono trattenere 2500 persone così, poco prima dello sparo, i gruppi si uniscono.

Parte la gara. L'idea, abbastanza concreta anche se pur sempre rischiosa, è quella di partire intorno a 3'47 e tenere il ritmo per tutto il tempo possibile, cercando di stare sotto 1h20. Riusciamo a fare di meglio perché i primi 10 km in compagnia ci permettono di viaggiare coperti, passiamo al 10° km in 37'58'' (mantenendo senza problemi i 3'47''/km). al 18° km passiamo in 1h08m06s mantenendo sempre i 3'47'' (non credo di essere mai stato così regolare in vita mia). Al 19° comincia la guerra, ma il mio avversario stavolta è solo l'orologio dunque niente colpi di testa. Partirò solo all'ultimo km. Infatti faccio proprio questo, Bruneo va via al 19°, io rimango col trathleta che è rimasto con noi per gran parte della gara. Sono davanti quando comincia il 20° km, do un colpo secco ma lui non molla, allora rallento e lo lascio passare. Ma non riesce ad aumentare, è cotto più di me. Aspetto che cominci lo strappo in salita degli ultimi 200 metri, appena la strada si impenna do un altro colpo e vado via solo e tranquillo verso il mio nuovo PB: 1h19m48s (peccato non aver ripreso anche la ragazza dell'esercito, 4° elemento del nostro gruppetto, che si è piazzata subito dietro Bruneo. Dario è arrivato 11 secondi prima di me (del resto devo mantenere in vita almeno un avversario interno altrimenti mi passa la voglia di allenarmi xD). 

Alla fine della giornata siamo tutti felici e contenti, stanchi ma soddisfatti. Per una volta siamo riusciti a partire piano e arrivare in progressione (e non mi riferisco al viaggio di andata ;).










venerdì 14 ottobre 2011

La vigilia

La vigilia di una gara importante è sempre stata all'insegna dell'entusiasmo, entusiasmo per il viaggio, entusiasmo per la corsa, entusiasmo di partecipare ad una manifestazione che non si tiene tutti i giorni. Ma questa volta è diverso. I tanti impegni di questo periodo mi hanno tolto quel tempo "morto" che dedicavo alla corsa fuori dalla corsa stessa. Non significa che non ho voglia di correre o che sto attraversando un periodo di "stanca", solo che quando non corro....non corro. Nel senso che la corsa resta fuori dalla mia testa. Rimane il meglio probabilmente, gli allenamenti, la stanchezza, il relax, le gare. Ma l'idea di dover perdere circa 40 ore del mio tempo in viaggi e trasferimenti mi infastidisce. Togliendo le ore di sonno, non più di 7, diventano 33 ore. Togliendo i pasti diventano 30 ore. Vorrei usare la metà di questo residuo temporale per studiare ma so per certo che studiare in treno è difficile, forse riesco nelle 2 ore di aereo. Insomma, non me ne frega nulla del contorno della vicenda, mi può interessare solo la gara, ma la stessa non vale la fatica del contorno. Da oggi decido io dove andare, come e a far cosa. Non mi interessano i campionati, i mondiali, le olimpiadi, le 24 ore e il minuto sprint....corro come e dove mi pare. Del resto, come il 99 % dei runner(s) (ma il sostantivo inglese scritto in italiano si declina al singolare) non percepisco stipendio e corro solo per stare in forma. L'agonismo rimane tutto, ma non mi piacciono le gare lunghe, per me 21 km sono un'infinità e dovendoli correre più piano di un 10000 o un 5000 diventa sistematicamente un calvario. Dovrei provare a pensare ai listini di borsa mentre entro in crisi di fatica al 17° km, ma c'è il rischio che cominci a fare variazioni di ritmo senza un apparente motivo.

La realtà è che sto invecchiando. Molti direbbero crescendo, ma lo direbbero perché vedono nella vecchiaia qualcosa di brutto, da allontanare. Per me non è così. di certo non mi piace invecchiare per quanto riguarda gli aspetti prettamente fisici della vicenda, ma ci sono anche tante cose positive. si diventa più riflessivi, si comincia ad avere il buon senso di fare le proprie scelte da soli, senza appoggiarsi a questo o a quell'amico. La vecchiaia, se accettata non con rassegnazione ma con buoni propositi, è sinonimo di coraggio. Perché si capisce che le cose saranno sempre più difficili. Quello che alle elementari era il sussidiario, all'università diventano un centinaio di volumi ogni forma e dimensione. Mi sembra una metafora adatta al contesto. 

In tutto questo marasma di pensieri la corsa è sempre li, pronta a darmi una mano quando penso "non ce la faccio". Perché se abbatto un record, se corro fino alla sfinimento, posso fare allo stesso modo tutte le altre cose della mia vita. Con la passione si può arrivare oltre ciò che si immagina. Con la passione, e non a caso Gordon la chiamava "avidità", si può essere vincenti sempre e mai appagati, così da poter ambire sempre a nuove vittorie. 


Avidità....nella corsa.....e in tutto il resto

lunedì 3 ottobre 2011

1° Maratonina dei Nebrodi

Per le questioni legate al percorso rinvio a questo post nel blog della mia squadra.
Di certo non si può dire che sia stato un allenamento, perché se fosse stato un allenamento significherebbe che riesco a eguagliare il mio PB (1h23m26s) in allenamento, la cosa mi farebbe enormemente piacere, ma anche enormemente paura perché implicherebbe che in gara dovrei abbassare di molto il mio PB. Ammesso che ieri c'era caldo e c'erano varie salite, e mettiamoci anche (senza voler trovare giustificazioni) che giovedì e venerdì in bici, con il solo sabato di riposo, non hanno certo aiutato.....non ho fatto la gara per allenarmi. C'era voglia di testare le nuove velocità raggiunte durante l'estate, c'era voglia di testare i 21 km a ritmi più brillanti. E forse è per questo che si parte senza un criterio, con un primo km a 3'32'' (c'era la discesa, ma anche senza sarebbe stato 3'36 più o meno). Si torna subito tra gli umani e il crono del km 2 segna 3'54''. Si forma un bel gruppetto, ci sono Arcidiacono (che non sta forzando per nulla) e qualche altra faccia nota. Si cerca di viaggiare intorno ai 3'50''. Il terzo km va via in 3'55'', un po' troppo rilassato, ma il primo km sprint ci permette di ammortizzare il ritardo. Al 4° km Arcidiacono va davanti e da una bella botta, 3'50'' fisso nel km dove comincia la salita, qualcuno rimane indietro ma io e Dario riusciamo a tenere senza troppi traumi....siamo ancora freschi e questi ritmi li conosciamo. 3'57'' e 4'05'' i km in salita, di più non si poteva fare dato il fastidioso muro che fungeva da giro di boa. Sempre in gruppo, tirando un po' ciascuno, chiudiamo l'ultimo km del primo giro (7° km) in 3'49'' (ma è in leggera discesa).
Comincia il secondo giro, subito con un bel 3'49'' che promette bene. Ma nel rettilineo qualcuno si addormenta e i km 9 e 10 vanno via rispettivamente in 3'58'' e 3'57'', decisamente troppo lenti. A questo punto siamo a metà gara, Arcidiacono decide di aumentare, sta facendo un progressivo. Io lo seguo, Dario rimane nel gruppetto. Qui si decide l'esito della gara. In solitaria, io e Arcidiacono chiudiamo il km 11 in 3'48'', poi i 2 km di salita in 3'53'' e 4'09''. In salita mi rendo conto del caldo che sopraggiunge senza pietà. Passiamo sotto il traguardo chiudendo il 14° km 3'51''. Ho una brutta sensazione, temo che Arcidiacono prima o poi acceleri di colpo e mi abbandoni al mio destino, infatti così sarà tra un paio di km. Chiudiamo (ancora insieme) il km 15 in 3'52'', e comincia il calvario. Arcidiacono accelera e io non riesco a stargli dietro, chiudo il km 16 in 3'57''. Ma la cosa peggiore è che sono andato in leggero fuori giri e sta per arrivare la salita. il km 17 lo chiudo in 4'06'', l'unica cosa che mi spingeva a correre erano due ragazzi poco davanti a me. al 18° km Dario arriva da dietro e mi passa, cerca di tirarmi ma io sono cotto e riesco solo a strappare un 4'02''. I due km in salita, rispettivamente il 19° e il 20°, sono una sorta di tortura. 4'09'' il 19° quando il giro prima avevo chiuso lo stesso tratto in 3'53''. Ma il vero disastro è il km 20, lo strappetto mi devasta le gambe...chiudo il km 20 in un misero e vergognoso 4'26''. L'orgoglio mi chiama a raccolta nell'ultimo km, riesco ad accelerare quel minimo che basta per chiudere a 3'59'' ed eguagliare il tempo di Roma, che attualmente rimane il mio personale. 

Una riflessione è d'obbligo. Correre senza un minimo di tifo, e per di più correre una mezza maratona, è davvero difficile. Quando si resta soli poi, diventa una noia mortale. Guardando la classifica del TDS mi sono reso conto che tra il secondo e il terzo giro, cioè dal km 8 al km 21, la mia posizione assoluta non è cambiata. Ero 27° e alla fine sono arrivato 28° assoluto (c'è stato un sorpasso vicino al traguardo). Sempre 5° di categoria. La mia riflessione è amara, perché mi sembra assurdo che con un tempo misero come 1h23m (perché è misero) si riesca ad arrivare nei primi 30°. Chi ha vinto a fatto 1h12, va bene che c'era caldo e il percorso non era il massimo, ma comunque è assurdo che nei gruppi tra 1h25 e 1h20 ci siano si e no 10-15 persone. E' chiaro che poi si rimane da soli!

lunedì 26 settembre 2011

Ormai ci siamo....5° settimana in archivio

Ormai siamo quasi alle resa dei conti, la tabella è giunta alle fasi finali ed ho chiuso una settimana magnifica per molti aspetti. 

Lunedì: mi concedo un giro in bici in mattinata, solo 54 km. Arrivo a Villafranca e salgo da Gesso per poi riscendere verso casa. Le gambe girano ancora, anche se sono lontano anni luce dai livelli della Maratona delle Dolomiti.
Di sera 10 km di CLR (media 5'39'') insieme a Roby che conclude uno splendido allenamento, il primo insieme al gruppo per un'ora intera!

Martedì: Non lo si può chiamare allenamento, Roberta vuole correre un po' ma nessuno dei due ha davvero voglia. Nonostante ciò, euforici per gli ottimi esami svolti in mattinata, ci vestiamo e andiamo al campo, il risultato sono 2 km a 6'/km....poi diciamo basta e andiamo a casa. Bisogna anche sapersi limitare a volte.

Mercoledì: era giornata dura e lo sapevo. Tornano gli 8x1000 a 3'30'' con REC 2'30''......e anche questa volta sono solo, Dario non si è ancora ripreso del tutto dall'infortunio. La pista è piena di gente che fa lavori in prima corsia. In questo modo riesco a non guardare il troppo l'orologio e conduco le frazioni da mille metri rincorrendo e superando quelli davanti. Le sensazioni sono ottime e l'arrivo del fresco mi permette di strafare. I risultati sono meravigliosi (considerato che la settimana scorsa ne avevo fatti solo 6/8 per via del caldo):
3'23'', 3'25'', 3'27'', 3'28'', 3'25'', 3'26'', 3'29'', 3'29''. 

Giovedì: nel pomeriggio una sgambatina, niente salite per non intossicare le gambe. Arrivo a Spartà e torno indietro, 42 km cercando di tenere una media dignitosa e tutto sommato il tratto da Spartà a Granatari (10 km) lo chiudo con media di 40 km/h senza andare al massimo (si, c'è la discesa, ma poi in pianura la media la si deve comunque tenere).

Venerdì: di mattina passeggio per 6,5 km a 4'53''. Di sera la tabella diceva 50'+10 giri 100+100 ma nessuno ne aveva molta voglia. Io ho fatto un mix, una sorta di fartlek in pista. Sono venuti fuori 10 km (8 km riscaldamento a 5'12''; 1 km insieme ad Antonio a 3'45''; 1 km 3 giri di 100+100). Ho provato le nuove Boston sul ritmo della mezza e sono soddisfatto, domenica prossima faranno il grande debutto su strada!

Sabato:  mi costringo a uscire per defaticare un po', stare fermo mi lascia una brutta sensazione nelle gambe. 5,3 km a 5'17'' di media, una passeggiata di salute

Domenica: il giorno della gara. Mirto è un paesello sopra Capo d'Orlando, abbastanza lontano a dir la verità, ma molto carino. Purtroppo la pioggia non ci da tregua, gli altri si lamentano, io non sono così scocciato....acqua significa fresco e fresco (per me) significa più veloce! Infatti conduco una gara perfetta. Siamo solo in 60, ma è normale dato il tempo, il posto che è lontano e il fatto che molti hanno già raggiunto le 11 gare minime per qualificarsi. Il mio avversario di categoria c'è dunque non posso passeggiare. Il percorso mi piace, con tante salite ripide e una discesa lunga assomiglia un po' a quello di Castell'Umberto. Faccio la gara insieme a due M45 che per il momento sono ancora davanti a me e le posizioni rimangono per tutta la gara uguali, nonostante qualche attacco in discesa da parte mia. Alla fine arrivo 1° di categoria e 5° assoluto. Soddisfatto e molto contento per come ho corso, finalmente ho tenuto fino alla fine, come a San Filippo!

km settimanali: corsa 58 km, bici 96 km