giovedì 10 febbraio 2011

Quando si dice fondo lento....

...non lo si riesce mai a fare. Ci sono riuscito si e no una decina di volte da quando ho iniziato a correre (quasi un anno), in bicicletta è ancora peggio. Le gambe girano sole e ti ritrovi che stai facendo agilità a 33 km/h quando volevi andare più piano. Andare piano alla lunga stanca, è vero, ma un allenamento di fondo è un allenamento di fondo, non è un medio, non è un corto veloce, non sono frazioni veloci intervallate da frazioni lente. Se si deve fare fondo in corsa si deve andare a 5'/km (almeno io mi aggiro su quel ritmo). sistematicamente finisco con l'andare tra i 4'40'' e i 4'30'' con pezzi in cui si toccano i 4'20''. E' un altro allenamento in sostanza. Ma quando non si è soli non si può prescindere dall'altrui ritmo. Se Antonio accelera mentre stai parlando con lui, o fai lo stesso e continui il discorso o lo molli e interrompi bruscamente la discussione. Si accelera senza rendersene conto. Tutto sommato un allenamento lento di atletica lo digerisco più volentieri che in bici. La corsa lenta è davvero riposante e il fatto di stare 2 ore a "passeggiare" senza preoccuparmi del ritmo è anche una fuga dallo stress quotidiano. Ma in bici tutto questo è inesistente. Un allenamento di fondo significa almeno 3 ore in sella andando a ritmi soporiferi. E se questo può andar bene in pianura (quando si è soli perchè in gruppo si accelera per forza di cose) appena arriva il primo strappo non si riesce (almeno io) a non alzarsi sui pedali e a non spingere. La salita mi aizza, specialmente se è breve. Lo strappetto vuole essere aggredito, non concepisce che lo si percorra a ritmo di fondo lento. 

Dunque il fondo in bici diventa spesso qualcosa di diverso, diventa un medio fondo o addirittura si converte in una corsa senza freni. Purtroppo (o per fortuna) i percorsi della nostra zona sono pieni di saliscendi. Trovare una strada in pianura lunga km (stile pianura padana) è quasi impossibile. Forse in quelle zone pianeggianti il fondo lo digeriscono meglio proprio perché non hanno i cambi di ritmo forzati. Ieri ad esempio ho fatto 1h15'' in bici. Sono uscito rischiando perché la sera stessa avevo un allenamento di atletica abbastanza duro (ripetute sugli 800 e sui 1500). Ma era troppo tempo che non usavo la bici da corsa dunque sono uscito lo stesso. Andata: circa 15 km di agilità intorno alle 110 rpm (rotazioni per minuto, sarebbero le pedalate), ultimi 2 km con intervalli di 30'' sui pedali e 30'' agilità seduto per recuperare.
Ritorno: 10 km circa di strada libera dal traffico tra i 36 e i 40 km/h, poi agilità intorno ai 28/30 km/h per recuperare. La mia intenzione era tenerli fino a casa, ma mi ero dimenticato di un piccolo particolare. Sulla via del ritorno ci sono lavori e la strada è interrotta, il litorale non si può fare e si deve salire sulla Panoramica, strada piacevole e veloce ma di certo non pianeggiante dato che è ricca di salite e discese contenute ma spaccagambe. Per arrivare sulla Panoramica c'è da fare un pezzo di circa 150 metri con pendenza media 8%, uno strappetto insomma, niente di che. Ma quando si viene da un'uscita dura, che sia fondo, medio o corsa folle, 150 metri con 8% medi sono sempre una fatica bestiale. Comunque rassegnato salgo agile e sbuco in panoramica, stradone largo che mi invoglia. Seconda frazione veloce intorno ai 37/40 km/h considerando anche le salite. All'ultima salita soffro perché lo scollinamento è in una galleria e non si riesce a vedere quello che c'è dopo, sembra di entrare nella bocca dell'inferno. Superato anche quel tratto comincia una discesa e poi quasi tutta pianura veloce fino a casa. Mi faccio altri 3 km circa a 37 km/h e poi agile fino a casa. 

Un'uscita molto nervosa insomma, avrei potuto fare fondo, ma perché annoiarsi per più di un'ora quando ci si può divertire?

Nessun commento:

Posta un commento