venerdì 4 febbraio 2011

Verso la Roma-Ostia

In questo periodo gli allenamenti non si contano nemmeno, si tratta di faticare almeno 5 volte a settimana senza se e senza ma. Non solo corsa ma anche bici, e probabilmente è l'alternanza tra le due che mi permette di non annoiarmi mai. Ho scoperto che allenarsi con degli obiettivi a breve termine è molto stimolante, tutta la mia precedente attività fisica ruotava attorno allo stesso allenamento tre volte a settimana. non andavo avanti e non potevo toccare con mano i risultati, questo mi ha portato a mollare le arti marziali. La forma mentis mi è rimasta però. Eseguire gli esercizi previsti e soffrire fino alla fine, certo che se poi si possono apprezzare i risultati sul campo è tutto più semplice. La prossima sfida sarà la Roma-Ostia, la mezza maratona più partecipata d'Italia. Il tempo da fare è già prefissato, speriamo veramente di riuscire a realizzare anche quest'impresa. C'è una certa tensione ad ogni allenamento chiave, in pista i dubbi si possono risolvere ma possono anche venire, ed in quest'ultimo caso c'è un grosso problema. Capisco il perchè alle volte (molto spesso in verità) si tende sempre a fare più di quello che è stato previsto, completare un medio a 3'55'' quando sulla carta doveva essere fatto a 4'/km è un'iniezione di fiducia notevole. Ma bisogna avere fede nei programmi che, analizzati oggettivamente, sono fatti con criterio e attenzione. E questo lo si deve al nostro allenatore, Mario, che (non per fare il lecchino perchè non ne avrei bisogno) ci crede in dei tempi che possono sempre essere migliori, migliori per tutti, anche per chi crede di aver raggiunto il suo limite. Ma va bene così in fondo, le insicurezze vanno combattute, e se per molti il sistema è andare più veloce di quanto è scritto io mi adatto pur essendo abbastanza sicuro già così. 
A Roma io e il mio compagno di ritmo (anche lui si chiama Dario) saremo soli, fortunatamente Antonio e Carlo partono in una griglia diversa, se fossimo partiti insieme io e Dario avremmo buttato via mesi di allenamento andando dietro a loro e scoppiando prima del dovuto. Quello che dobbiamo trovare è il signor pace maker del nostro ritmo (che non dichiaro per scaramanzia anche se si capisce dagli allenamenti che facciamo). Roma è un'incognita, non sappiamo cosa troveremo, se i primi km riusciremo a correre e non a passeggiare per il traffico, non sappiamo come arriveremo alla famosa salita del camping e non sappiamo quanto riusciremo ad accelerare arrivati alla discesa verso Ostia. Una cosa è certa, io potrò anche arrivare morto alla fine del 21esimo km, ma la volata dei 100m finali è la mia specialità e non ho intenzione di rinunciarci. Le gambe e il cuore dovranno collaborare! 
Roma è il primo traguardo verso tempi molto più bassi, quelli che io definisco "tempi d'atleta", in pratica i tempi sotto 1h30m sulla mezza maratona. Non so a quanto posso arrivare e in ogni caso voglio arrivarci per gradi. Voglio assaporare ogni singolo minuto rubato al cronometro e godermi l'evoluzione della mia corsa. 

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