sabato 31 dicembre 2011

Lost n' Found

Io sono essenzialmente un tradizionalista, cerco però di innovare sempre piccole parti di ogni tradizione, creandone spesso di nuove. Quella del bilancio di fine anno non l'ho mai modificata più di tanto, e quest'anno non sarò da meno. Ho trovato (o meglio: mi sono creato), in questa fresca mattina dell'ultimo dell'anno, un attimo di pace e silenzio in cui, spero, di poter sintetizzare 365 giorni densi di eventi (ovviamente non solo sportivi).
Il titolo del post è giustificato dal fatto che per il mio modo di vedere, la vita è uno scorrere continuo di occasioni, alcune si perdono irrimediabilmente, altre si colgono al volo.

L'anno 2011 si apre con la scalata di Dinnamare in bici, tradizione che mi distrugge ulteriormente il primo dell'anno, nonostante il 31 notte non ami fare tardi. Gennaio è stato il mese della mia Supersix, acquistata in vista delle Granfondo primaverili ed estive. Ma è stato di certo anche il mese della mtb, alla scoperta di percorsi che non avevo mai visto in vita mia. Per il resto, un mese in cui ho cominciato a capire molte cose, le mie capacità di discernimento sono aumentate notevolmente. Esame del mese: Diritto penale 2.....30

Febbraio è stato indiscutibilmente il mese della Roma-Ostia....la prima gara importante, chiusa in 1h23m26s, inaspettata. Nel frattempo anche il bellissimo soggiorno in Umbria, una delle cose più rilassanti che abbia mai fatto. Esame del mese: Diritto civile 1...25 (galeotto fu il libro e (sopratutto) chi lo scrisse)

Marzo, ancora tanti km a piedi e in bici. Ricominciano le lezioni all'università, per Maggio c'è in programma Procedura penale 2, tutti insieme, fino al D-Day. Dopo ognuno per la sua strada, scelte e teste troppo diverse....e del resto, qualcuno dava già segnali di insofferenza con velate frasi che solo ora riesco a decifrare.

Aprile, mezza di Messina andata male per eccessiva euforia nelle fasi iniziali, manco il terzo posto di categoria per 20 secondi. Vengo a conoscenza della nostra partecipazione alla Maratona delle Dolomiti 2011, sono esaltato e comincio a fare una folle organizzazione degli esami per non perderne nemmeno uno.  Lo stesso mese la prima granfondo della stagione, Mediofondo della ceramica (S.Stefano di Camastra), 100 km, arrivo 26° assoluto....nonostante la pioggia iniziale. L'ultima fatica (per modo di dire) collettiva, tante incomprensioni, molte insinuazioni, il gioco si è rotto e non c'è più nulla da fare. Diritto delle obbligazioni e dei contratti.....30 con lode

Maggio, bici, bici e bici. Libero Grassi (performance strepitosa) e Giro d'Italia sull'Etna. Lavoro solo (con Roberta) per Procedura penale all inclusive, nonostante il tanto sport, l'esame va benissimo, ho imparato una grande lezione di vita. Esame del mese: .Procedura penale.....30 (anche se qualcuno non ha dato il suo benestare).

Giugno, inizia l'estate.....non per me. Comincio il mese con la GF Capo d'Orlando, controvoglia. A fine mese assaggio la pista e divento campione regionale di categoria su 800m e 1500m. Devo liberarmi di diritto amministrativo, non mi piace, il risultato non cambia....lavoro sempre solo, pur potendo usufruire di collaborazione, risultato dell'esame: 30 (con la voce fuori campo che calunnia)

Luglio, MARATONA DELLE DOLOMITI.....e ho detto tutto. Questo mese non ho nemmeno dato esami!

Agosto, molti vanno al mare, io preferisco il mio pacifico studio di procedura civile 2 condito con una caterva di garette su strada in cui ottengo ottimi risultati.

Settembre, tanta corsa, qualche buon risultato, si comincia a pensare ai campionati italiani di mezza maratona, il 16 ottobre a Cremona . Esame del mese: Procedura civile 2.....28 (conferma del voto della prima parte con esame che mi ha dato molta soddisfazione in termini qualitativi)

Ottobre, si scoprono le carte e mi rendo conto che la presunzione non è solo un mio difetto. Mi preparo per i campionati italiani passando per la mezza di Sant'Agata di Militello in cui eguaglio (!!!) il tempo di Roma, 1h23m26s (e non avevo fondo!). Scelgo la materia della tesi e decido cosa voglio fare "da grande"....un mese di rivoluzione, passione, scoperte.....meraviglioso mondo in cui non vedo l'ora di entrare, nonostante sia pieno di corvi (o forse sarebbe meglio dire camaleonti ;). In tutto questo marasma chiudo la mezza di Cremona in 1h19m48s....distrutto un altro muro.....non mi ferma più nessuno!

Novembre, mese di scarico (dopo la stagione che ho fatto mi serviva un mese intero). Un po' di corsa, un po' di bici, prendo qualche kg di troppo e a dicembre mi rimbocco subito le maniche. Esame del mese (se così si può chiamare): inglese giuridico......idoneo (ma mi serve come test per la scuola di inglese.....e direi che il test è stato soddisfacente). Il mese del crack (non solo finanziario). Una liberazione che aspettavo molto prima. Adesso non ho più nessuna catena.

Dicembre, e siamo arrivati al mese corrente, ovviamente di gare non se ne parla. Si parla, semmai, di studio, calmo e pacato dato che a dicembre, io che sono in corso, non posso anticiparmi diritto amministrativo 2.....ne approfitto per curare la tesi (passatempo sempre piacevole).

BUON ANNO.......che il 2012 possa farvi perdere la zavorra e trovare il successo!

sabato 5 novembre 2011

Il post-Cremona

Allenarsi dopo la mezza maratona di Cremona, dopo aver fatto il tempo che si doveva fare, è dura. Ogni singolo allenamento che non sia corsa blanda o frazioni molto brevi mi viene pesante. Non essere motivato non mi permette di impegnarmi, ma forse va bene così. Siamo ormai agli sgoccioli della stagione, arriva l'inverno e le gare vanno in stand-by. Ma noi non ci fermiamo mai, figli di una politica societaria che non tanto mi piace.
Lo dico apertamente, la mia società partecipa a troppe gare. Correre 3 mezze nell'arco di un mese e mezzo (45 gg) è una cosa improponibile se si vuole sempre andare bene. Mi rendo conto che c'è gente che aspetta le mezze perché sulle altre distanze nemmeno ci pensa a correre come si deve, ma non si può costruire una stagione sulla mezza di Terrasini o su quella di Capo d'Orlando (tanto per fare un esempio). Posso capire la Roma-Ostia che attira anche il sottoscritto (non amante delle distanze troppo lunghe) ma ci sono una miriade di gare e garette che non meritano nemmeno gli articoli sui giornali. Abbiamo un campionato provinciale che inizia in primavera e finisce a dicembre inoltrato, vi sembra una cosa normale? A me no. Non mi sembra normale dover correre gare di 5/8 km il 18 dicembre solo perché sono saltate alcune date precedenti (perché poi non ci è dato saperlo). Quello che succede dalle nostre parti è sintomo di un'atletica che non è atletica ma solo corsa, di quella che si può fare anche con i calzettoni di lana al parco (se ne avessimo uno). Poche gare di prestigio, tanta robaccia (utile, per carità, ma pur sempre robaccia resta). Trovare una gara da 5000 o 10000 m in pista è qualcosa di improponibile a meno che non si vada ai regionali o non ci si accontenti degli sforzi fatti da alcune società nostrane (encomiabili) per organizzare un 5000 "for family", cioè tra chi si vede ogni giorno in pista. 

A parte lo sfogo, che potrebbe continuare per ore, beneficiando sempre di nuovi spunti (perché di cosa da dire ce ne sarebbero tante), l'argomento del post non era il "malaffare" dell'atletica messinese. 
Stavo dicendo che dopo Cremona non ho una gran voglia di fare altre gare, specialmente mezze maratone. Il tempo di Cremona è difficile da eguagliare in un'altra mezza e, del resto, l'unica possibilità è RC. Se poi penso che una settimana prima dovrei anche andare a Taormina a fare una gara con 1 salita e 1 discesa (lunghe entrambe) penso che a RC proprio non ci andrò. Il risultato di un calendario che non è disposto come si deve....ma non voglio ricominciare con gli improperi dunque tiro subito il freno. 

Cremona...16 ottobre, da quel giorno corsi circa 185 km (più i 20 e passa di domani fanno 200, tanto per arrotondare). 14 allenamenti condotti più o meno bene. La settimana post-Cremona è stata di scarico totale, sto ancora cercando di capire che senso abbia avuto partecipare all'odiosa Mezza di Capo d'Orlando dove, a rendere il tutto più fastidioso, molti compaesani sono scesi sotto 1h20m (non che cambi qualcosa ma fare 1h19 a CdO, con il vento e quel percorso orripilante, con un rettilineo infinito, rende il nostro tempo meno...come dire....eroico). Un'altra mezza settimana di defaticamento e poi finalmente il primo allenamento-sveglia....una seduta di 12x200. Nel frattempo la nostalgia della bici (23 gg di astinenza) incalza e decido di regalarmi una passeggiata di 90 km con leggera salita a Roccavaldina, un toccasana per la testa, un po' meno per le gambe, specialmente con gli strascichi ai polpacci (per i 200 metri) e con una seduta di 7x1000 da fare il giorno dopo. Ma chi se ne frega! Mi sono divertito e non ho pensato che "devo" fare questo o quell'allenamento, solo cycling for fun! Il giorno dopo però il 7x1000 c'era lo stesso e non è andato proprio benissimo (anche se mi aspettavo peggio). Ne corro 4 sotto i 3'30'' (3'24'', 3'27'', 3'27'', 3'26) mollando nel finale. Al 5° mi fermo, un po' per il polpaccio che minacciava una contrattura, un po' perché mi stavo cominciando a stancare senza un valido motivo (niente obiettivi-niente fatica, io sono per la teoria dell'asino e la carota). Corro l'ultimo in 3'23'' ma ero più che riposato (e l'ho fatto solo per non abbandonare il mio degno compare, di certo più diligente e zelante di me).
Continua anche in quest'ultima settimana la serie di allenamenti a "membro di segugio" (cit. non mi ricordo di chi). Così, dopo il 7x1000 (6 per me) di lunedì, martedì scelgo la via più breve, peccato che sia in salita. Il grosso problema è che, stranamente, sono uscito con la musica e si, io sono uno facilmente influenzabile dai ritmi metallici. La salita di S.Licandro è lunga 1,3 km, sarebbero anche rilassanti se non li avessi corsi a ritmi da ripetuta (sempre per colpa della musica). Il giorno dopo (mercoledì) il programma prevedeva CL 1h20 che si sono trasformati in CL 1h10 + salita lunga (torrente trapani) perché il mio degno compare sentiva nostalgia delle lande desolate del torrente trapani alto e aveva paura a salire solo (ne avrei anche io). 
Giovedì mi riposo (finalmente) ma venerdì è stato fissato un allenamento senza senso! Il SS potrà anche non condividere il mio pensiero ma dato che ogni allenamento va "concertato" con la "dirigenza" mi sento in dovere di dire la mia. Un 5000 su pista, 19.30, buio totale, siamo solo in due. Ritmo da tenere tra i 3'35'' e i 3'37''. Un corto veloce insomma. Bene, non c'era nessuna voglia, ma questo non conta, sicuramente nella testa del SS c'è un obiettivo preciso da centrare (ma quale?). Comunque...io resisto fino a 3,8 km (i primi 3 in 3'38'', 3'34'', 3'36), poi getto la spugna per manifesta carenza di interesse e sopravvenuto affanno improvviso. Il degno compare rimane solo col 4° e il 5° da chiudere, mi sento in colpa e gli tiro gli ultimi 600 metri così bene da farlo chiudere in 3'30'' (certo...io ero bello riposato). 
Stamattina, non contento, 45 km in bici (dislivello: 800+) nella bufera di vento che in questo esatto istante sta rivoltando tutte le piante nel mio terrazzo....
Domani si prevede LL (non è un vero LL ma per come la vedo io si)....24/25 km ritmo lento con progressione (forse) e sperando che non piova....

ops, stavolta ho esagerato con la lunghezza del post....ma si sa, la scrittura è una forma di egoismo, si costringono altri a leggere quello che di persona non starebbero ad ascoltare ;)

venerdì 28 ottobre 2011

Ogni attimo ha il suo posto

Ritengo, senza dubbio alcuno, che la stagione passata (o potrei dire presente, considerato che non è mai finita quella passata) sia stata per me soddisfacente. Di certo ho lavorato duro, credo di non aver mai saltato un allenamento, semmai non sono riuscito a finirne alcuni. Se volessi parlare di numeri, usando un linguaggio universalmente conosciuto, direi:
dal 28 ottobre 2010 al 28 ottobre 2011 corsi 2528 km in 200 allenamenti. 221 ore della mia vita spese a correre. Si tratta di circa 2200 pagine di libri non lette, 73 cene o pranzi non goduti, poco più di 9 giorni dedicati al fisico. E che sarà mai? Se considero il resto del tempo mi rendo conto che, in fin dei conti, la proporzione è corretta. dormo mediamente 6 ore e mezza al giorno. Un anno è fatto di 8760 ore. Togliamo l'allenamento (-221 = 8539), togliamo anche l'allenamento in bici (-366 ore = 8173). Togliamo le ore di sonno (-2373 ca. = 5800). Adesso resta da capire come ho impegnato queste 5800 ore nell'arco dell'anno. Diciamo una media di studio di almeno 4 ore al giorno (se contiamo i periodi di studio da 8/9 ore e quelli da 1/2 ore viene fuori una media sulle 4 ore). Dunque 4 ore per 365 giorni fa 1460. Scomputiamo (-1460 = 4340). Sono ancora tante, circa 180 giorni. ok, diciamo che almeno 4 ore al giorno vanno via in pasti (-1460 = 2880) e altre 2 ore al giorno vanno via in cazzeggio (-730 = 2150). Ci sono ancora 89 giorni da considerare. Tempo dedicato alla mia dolce metà (anche se lei non lo ammetterebbe mai) almeno 3 ore al giorno (-1095 = 1055). 
Mi restano 43 giorni. Le possibilità sono 2:
1) ho sbagliato i calcoli e sono stato avaro con le ore di studio, di sonno (ma non credo proprio) o con quelle con la fidanzata (possibile)
2) la peggiore....buona parte delle restanti 1055 ore le ho spese in macchina a cercare parcheggio in centro (mediamente 1 ora ogni volta che uso la macchina).

In realtà ogni attività va considerata tenendo conto dei tempi di trasporto, dunque il calcolo è molto approssimativo. Quando vado in facoltà, se non sono le 8 del mattino ci metto 1 ora per trovare parcheggio, donde la necessità (impellente) di un mezzo di trasporto che si possa "abbandonare" nei posti dei motorini (e purtroppo non posso usare la bici quando sono in giacca con la borsa da 5 kg). Insomma, togliamo un 300 ore di trasporti alle 1055 e avremo 755 ore da collocare a piacimento. Si tratta di 31 giorni, un mese. Posso ben dire che non ho idea di quello che ho fatto per un intero mese della mia vita, P.Q.M. potrei sentenziare che l'anno potrebbe tranquillamente avere 11 mesi e non 12. Devo essere stato avaro col cazzeggio, forse le ore erano 3, ma io cerco sempre di limitarmi facendo attività costruttive. Da tutto questo calcolo restano fuori gli amici...non mi piace perdere tempo con certe cose e del resto, chi non sta al passo, rimane indietro (così mi hanno detto).....salvo poi rimontare alla fine.....e vincere.

lunedì 17 ottobre 2011

Maratonina di Cremona. Campionato italiano assoluto

La classica frase "il buongiorno si vede dal mattino" per me è spesso un imperativo, ma questa volta ho dovuto ricredermi necessariamente. La partenza da Catania è stata una delle cose più assurde mai viste. Strade limitrofe all'aeroporto completamente allagate, abitanti del posto che fanno blocchi stradali con i cassonetti e picchiano gli equipaggi degli aerei in partenza, caos e panico nell'incertezza di arrivare a Milano. Ecco, più o meno la situazione che ci si è presentata sabato mattina quando, speranzosi, siamo arrivati all'aeroporto di Catania. Il risultato è stato che c'era una fila chilometrica ma noi, da bravi runners, abbiamo parcheggiato a 2 km dall'aeroporto e siamo arrivati a Fontanarossa in tempo, con i piedi zuppi, ma in tempo, rischiando di essere menati (anche noi) dai manifestanti, ma comunque in tempo. Nonostante la corsa prima del tempo, l'aereo non era pronto, il ritardo, dapprima indefinito, si è concretizzato in più di 6 ore. Risultato: ho studiato diritto amministrativo nei comodissimi sedili dell'aeroporto di Catania per almeno 2 ore filate e mi sono dissanguato comprando i panini nei vari bar sparsi per l'aeroporto. Alle 16.30 finalmente si parte. Arrivati a Milano un amico del buon Bruneo ci ha accompagnati fino alla stazione (per fortuna perché altrimenti avremmo dovuto prendere non so quanti e quali mezzi pubblici). Il tragitto verso Cremona è stato semplice, treno veloce e con poca gente. La prima cosa buona del viaggio è l'hotel. Il Caso volle che l'ultima stanza rimasta in centro fosse quella di un 4 stelle. Una delle camere migliori che io abbia mai avuto, con tanto di microonde e thé a nostra disposizione.
Arriva l'ora di andare a nanna, Bruneo non chiude occhio, Mario è isolato nell'appendice della stanza e io dormo come un bimbo. Il giorno dopo sveglia alle 6.30, come di consueto, almeno per me, lauta colazione con cornetti (non credo a chi mangia poco prima delle gare per paura del mal di pancia, io devo mettere benzina abbondante). Foto di rito, riscaldamento e "ingrigliamento". Ovviamente c'è un casino, chi ha un personale decente (sotto l'ora e dieci) può stare davanti. Noi altri comuni mortali siamo leggermente dietro, l'organizzazione cerca di scremare ma non si possono trattenere 2500 persone così, poco prima dello sparo, i gruppi si uniscono.

Parte la gara. L'idea, abbastanza concreta anche se pur sempre rischiosa, è quella di partire intorno a 3'47 e tenere il ritmo per tutto il tempo possibile, cercando di stare sotto 1h20. Riusciamo a fare di meglio perché i primi 10 km in compagnia ci permettono di viaggiare coperti, passiamo al 10° km in 37'58'' (mantenendo senza problemi i 3'47''/km). al 18° km passiamo in 1h08m06s mantenendo sempre i 3'47'' (non credo di essere mai stato così regolare in vita mia). Al 19° comincia la guerra, ma il mio avversario stavolta è solo l'orologio dunque niente colpi di testa. Partirò solo all'ultimo km. Infatti faccio proprio questo, Bruneo va via al 19°, io rimango col trathleta che è rimasto con noi per gran parte della gara. Sono davanti quando comincia il 20° km, do un colpo secco ma lui non molla, allora rallento e lo lascio passare. Ma non riesce ad aumentare, è cotto più di me. Aspetto che cominci lo strappo in salita degli ultimi 200 metri, appena la strada si impenna do un altro colpo e vado via solo e tranquillo verso il mio nuovo PB: 1h19m48s (peccato non aver ripreso anche la ragazza dell'esercito, 4° elemento del nostro gruppetto, che si è piazzata subito dietro Bruneo. Dario è arrivato 11 secondi prima di me (del resto devo mantenere in vita almeno un avversario interno altrimenti mi passa la voglia di allenarmi xD). 

Alla fine della giornata siamo tutti felici e contenti, stanchi ma soddisfatti. Per una volta siamo riusciti a partire piano e arrivare in progressione (e non mi riferisco al viaggio di andata ;).










venerdì 14 ottobre 2011

La vigilia

La vigilia di una gara importante è sempre stata all'insegna dell'entusiasmo, entusiasmo per il viaggio, entusiasmo per la corsa, entusiasmo di partecipare ad una manifestazione che non si tiene tutti i giorni. Ma questa volta è diverso. I tanti impegni di questo periodo mi hanno tolto quel tempo "morto" che dedicavo alla corsa fuori dalla corsa stessa. Non significa che non ho voglia di correre o che sto attraversando un periodo di "stanca", solo che quando non corro....non corro. Nel senso che la corsa resta fuori dalla mia testa. Rimane il meglio probabilmente, gli allenamenti, la stanchezza, il relax, le gare. Ma l'idea di dover perdere circa 40 ore del mio tempo in viaggi e trasferimenti mi infastidisce. Togliendo le ore di sonno, non più di 7, diventano 33 ore. Togliendo i pasti diventano 30 ore. Vorrei usare la metà di questo residuo temporale per studiare ma so per certo che studiare in treno è difficile, forse riesco nelle 2 ore di aereo. Insomma, non me ne frega nulla del contorno della vicenda, mi può interessare solo la gara, ma la stessa non vale la fatica del contorno. Da oggi decido io dove andare, come e a far cosa. Non mi interessano i campionati, i mondiali, le olimpiadi, le 24 ore e il minuto sprint....corro come e dove mi pare. Del resto, come il 99 % dei runner(s) (ma il sostantivo inglese scritto in italiano si declina al singolare) non percepisco stipendio e corro solo per stare in forma. L'agonismo rimane tutto, ma non mi piacciono le gare lunghe, per me 21 km sono un'infinità e dovendoli correre più piano di un 10000 o un 5000 diventa sistematicamente un calvario. Dovrei provare a pensare ai listini di borsa mentre entro in crisi di fatica al 17° km, ma c'è il rischio che cominci a fare variazioni di ritmo senza un apparente motivo.

La realtà è che sto invecchiando. Molti direbbero crescendo, ma lo direbbero perché vedono nella vecchiaia qualcosa di brutto, da allontanare. Per me non è così. di certo non mi piace invecchiare per quanto riguarda gli aspetti prettamente fisici della vicenda, ma ci sono anche tante cose positive. si diventa più riflessivi, si comincia ad avere il buon senso di fare le proprie scelte da soli, senza appoggiarsi a questo o a quell'amico. La vecchiaia, se accettata non con rassegnazione ma con buoni propositi, è sinonimo di coraggio. Perché si capisce che le cose saranno sempre più difficili. Quello che alle elementari era il sussidiario, all'università diventano un centinaio di volumi ogni forma e dimensione. Mi sembra una metafora adatta al contesto. 

In tutto questo marasma di pensieri la corsa è sempre li, pronta a darmi una mano quando penso "non ce la faccio". Perché se abbatto un record, se corro fino alla sfinimento, posso fare allo stesso modo tutte le altre cose della mia vita. Con la passione si può arrivare oltre ciò che si immagina. Con la passione, e non a caso Gordon la chiamava "avidità", si può essere vincenti sempre e mai appagati, così da poter ambire sempre a nuove vittorie. 


Avidità....nella corsa.....e in tutto il resto

lunedì 3 ottobre 2011

1° Maratonina dei Nebrodi

Per le questioni legate al percorso rinvio a questo post nel blog della mia squadra.
Di certo non si può dire che sia stato un allenamento, perché se fosse stato un allenamento significherebbe che riesco a eguagliare il mio PB (1h23m26s) in allenamento, la cosa mi farebbe enormemente piacere, ma anche enormemente paura perché implicherebbe che in gara dovrei abbassare di molto il mio PB. Ammesso che ieri c'era caldo e c'erano varie salite, e mettiamoci anche (senza voler trovare giustificazioni) che giovedì e venerdì in bici, con il solo sabato di riposo, non hanno certo aiutato.....non ho fatto la gara per allenarmi. C'era voglia di testare le nuove velocità raggiunte durante l'estate, c'era voglia di testare i 21 km a ritmi più brillanti. E forse è per questo che si parte senza un criterio, con un primo km a 3'32'' (c'era la discesa, ma anche senza sarebbe stato 3'36 più o meno). Si torna subito tra gli umani e il crono del km 2 segna 3'54''. Si forma un bel gruppetto, ci sono Arcidiacono (che non sta forzando per nulla) e qualche altra faccia nota. Si cerca di viaggiare intorno ai 3'50''. Il terzo km va via in 3'55'', un po' troppo rilassato, ma il primo km sprint ci permette di ammortizzare il ritardo. Al 4° km Arcidiacono va davanti e da una bella botta, 3'50'' fisso nel km dove comincia la salita, qualcuno rimane indietro ma io e Dario riusciamo a tenere senza troppi traumi....siamo ancora freschi e questi ritmi li conosciamo. 3'57'' e 4'05'' i km in salita, di più non si poteva fare dato il fastidioso muro che fungeva da giro di boa. Sempre in gruppo, tirando un po' ciascuno, chiudiamo l'ultimo km del primo giro (7° km) in 3'49'' (ma è in leggera discesa).
Comincia il secondo giro, subito con un bel 3'49'' che promette bene. Ma nel rettilineo qualcuno si addormenta e i km 9 e 10 vanno via rispettivamente in 3'58'' e 3'57'', decisamente troppo lenti. A questo punto siamo a metà gara, Arcidiacono decide di aumentare, sta facendo un progressivo. Io lo seguo, Dario rimane nel gruppetto. Qui si decide l'esito della gara. In solitaria, io e Arcidiacono chiudiamo il km 11 in 3'48'', poi i 2 km di salita in 3'53'' e 4'09''. In salita mi rendo conto del caldo che sopraggiunge senza pietà. Passiamo sotto il traguardo chiudendo il 14° km 3'51''. Ho una brutta sensazione, temo che Arcidiacono prima o poi acceleri di colpo e mi abbandoni al mio destino, infatti così sarà tra un paio di km. Chiudiamo (ancora insieme) il km 15 in 3'52'', e comincia il calvario. Arcidiacono accelera e io non riesco a stargli dietro, chiudo il km 16 in 3'57''. Ma la cosa peggiore è che sono andato in leggero fuori giri e sta per arrivare la salita. il km 17 lo chiudo in 4'06'', l'unica cosa che mi spingeva a correre erano due ragazzi poco davanti a me. al 18° km Dario arriva da dietro e mi passa, cerca di tirarmi ma io sono cotto e riesco solo a strappare un 4'02''. I due km in salita, rispettivamente il 19° e il 20°, sono una sorta di tortura. 4'09'' il 19° quando il giro prima avevo chiuso lo stesso tratto in 3'53''. Ma il vero disastro è il km 20, lo strappetto mi devasta le gambe...chiudo il km 20 in un misero e vergognoso 4'26''. L'orgoglio mi chiama a raccolta nell'ultimo km, riesco ad accelerare quel minimo che basta per chiudere a 3'59'' ed eguagliare il tempo di Roma, che attualmente rimane il mio personale. 

Una riflessione è d'obbligo. Correre senza un minimo di tifo, e per di più correre una mezza maratona, è davvero difficile. Quando si resta soli poi, diventa una noia mortale. Guardando la classifica del TDS mi sono reso conto che tra il secondo e il terzo giro, cioè dal km 8 al km 21, la mia posizione assoluta non è cambiata. Ero 27° e alla fine sono arrivato 28° assoluto (c'è stato un sorpasso vicino al traguardo). Sempre 5° di categoria. La mia riflessione è amara, perché mi sembra assurdo che con un tempo misero come 1h23m (perché è misero) si riesca ad arrivare nei primi 30°. Chi ha vinto a fatto 1h12, va bene che c'era caldo e il percorso non era il massimo, ma comunque è assurdo che nei gruppi tra 1h25 e 1h20 ci siano si e no 10-15 persone. E' chiaro che poi si rimane da soli!

lunedì 26 settembre 2011

Ormai ci siamo....5° settimana in archivio

Ormai siamo quasi alle resa dei conti, la tabella è giunta alle fasi finali ed ho chiuso una settimana magnifica per molti aspetti. 

Lunedì: mi concedo un giro in bici in mattinata, solo 54 km. Arrivo a Villafranca e salgo da Gesso per poi riscendere verso casa. Le gambe girano ancora, anche se sono lontano anni luce dai livelli della Maratona delle Dolomiti.
Di sera 10 km di CLR (media 5'39'') insieme a Roby che conclude uno splendido allenamento, il primo insieme al gruppo per un'ora intera!

Martedì: Non lo si può chiamare allenamento, Roberta vuole correre un po' ma nessuno dei due ha davvero voglia. Nonostante ciò, euforici per gli ottimi esami svolti in mattinata, ci vestiamo e andiamo al campo, il risultato sono 2 km a 6'/km....poi diciamo basta e andiamo a casa. Bisogna anche sapersi limitare a volte.

Mercoledì: era giornata dura e lo sapevo. Tornano gli 8x1000 a 3'30'' con REC 2'30''......e anche questa volta sono solo, Dario non si è ancora ripreso del tutto dall'infortunio. La pista è piena di gente che fa lavori in prima corsia. In questo modo riesco a non guardare il troppo l'orologio e conduco le frazioni da mille metri rincorrendo e superando quelli davanti. Le sensazioni sono ottime e l'arrivo del fresco mi permette di strafare. I risultati sono meravigliosi (considerato che la settimana scorsa ne avevo fatti solo 6/8 per via del caldo):
3'23'', 3'25'', 3'27'', 3'28'', 3'25'', 3'26'', 3'29'', 3'29''. 

Giovedì: nel pomeriggio una sgambatina, niente salite per non intossicare le gambe. Arrivo a Spartà e torno indietro, 42 km cercando di tenere una media dignitosa e tutto sommato il tratto da Spartà a Granatari (10 km) lo chiudo con media di 40 km/h senza andare al massimo (si, c'è la discesa, ma poi in pianura la media la si deve comunque tenere).

Venerdì: di mattina passeggio per 6,5 km a 4'53''. Di sera la tabella diceva 50'+10 giri 100+100 ma nessuno ne aveva molta voglia. Io ho fatto un mix, una sorta di fartlek in pista. Sono venuti fuori 10 km (8 km riscaldamento a 5'12''; 1 km insieme ad Antonio a 3'45''; 1 km 3 giri di 100+100). Ho provato le nuove Boston sul ritmo della mezza e sono soddisfatto, domenica prossima faranno il grande debutto su strada!

Sabato:  mi costringo a uscire per defaticare un po', stare fermo mi lascia una brutta sensazione nelle gambe. 5,3 km a 5'17'' di media, una passeggiata di salute

Domenica: il giorno della gara. Mirto è un paesello sopra Capo d'Orlando, abbastanza lontano a dir la verità, ma molto carino. Purtroppo la pioggia non ci da tregua, gli altri si lamentano, io non sono così scocciato....acqua significa fresco e fresco (per me) significa più veloce! Infatti conduco una gara perfetta. Siamo solo in 60, ma è normale dato il tempo, il posto che è lontano e il fatto che molti hanno già raggiunto le 11 gare minime per qualificarsi. Il mio avversario di categoria c'è dunque non posso passeggiare. Il percorso mi piace, con tante salite ripide e una discesa lunga assomiglia un po' a quello di Castell'Umberto. Faccio la gara insieme a due M45 che per il momento sono ancora davanti a me e le posizioni rimangono per tutta la gara uguali, nonostante qualche attacco in discesa da parte mia. Alla fine arrivo 1° di categoria e 5° assoluto. Soddisfatto e molto contento per come ho corso, finalmente ho tenuto fino alla fine, come a San Filippo!

km settimanali: corsa 58 km, bici 96 km

giovedì 22 settembre 2011

Le sensazioni di un 8x1000 corso più per pensare che per correre...

Fluttuare lento ma veloce sulla pista, inumidita dalla pioggia della mattina....
Sentire le gambe tornare su, prive di ogni inutile e dannosa pesantezza...
Avere un sorriso che non è smorfia di dolore per ciò che si fa...
Oltrepassare ostacoli umani, in file più o meno ordinate, anche loro affannati...
Capire il tempo guardando chi sta davanti e non l'orologio...
Essere solo, il più veloce, il Kingpin della pista...
Decidere di aumentare il passo come voglio, di scattare o partire veloce...

Più sto vicino alla corda più capisco che sto andando forte...non è la velocità, no. Sono solo tanto tranquillo. Sto facendo una fatica che non coinvolge la testa, tanto che penso alle cose più disparate mentre corro. Inanellare ogni giro mi da forza e sicurezza, ogni mille corso è un passo in meno sui carboni ardenti, dove puoi bruciarti in un attimo. I giri sono infiniti alle volte...anche senza la pista. Alle volte occorre andare oltre, in seconda o terza corsia, l'importante è che si torni dentro velocemente, per non scordarsi come si corre alla corda. Il traguardo è vicino, un mille sono solo due giri e mezzo. Alla fine tiro le somme...la corsa continua da più di un'ora, una vita intera...e continuo ad inanellare piccoli traguardi.

domenica 18 settembre 2011

La 4° settimana....ora comincio a sudare davvero

Alla fine della 4° settimana di allenamenti sono più che stanco. Diciamo che lo scarico è quasi del tutto inesistente e negli allenamenti veloci sento spesso le gambe vuote. Ma the show must go on...spero di riposarmi per bene le due settimane prima di Cremona. Eh si, ai campionati nazionali master su pista non posso partecipare....a quanto pare o sei professionista o dai 23 fino ai 34 anni non ci sono competizioni nazionali che ti accolgano, almeno su pista. Ad ogni modo mi sono subito consolato. Parteciperò ai campionati nazionali assoluti di mezza maratona a Cremona. Obiettivo....ovviamente per scaramanzia non lo dico xD. Il 16 ottobre spero di poter gioire per bene!

Il programma è rimasto lo stesso dato che era calibrato per il 10000 il 2 ottobre e la mezza di Cremona il 16. Cambia solo il mio di programma, il 2 non correrò il 10000 a Cosenza ma la mezza maratona che si corre a S.Agata Militello (ME), ovviamente non al ritmo gara di Cremona, diciamo che sarà una sorta di test sulla distanza, e speriamo che vada bene altrimenti mi deprimo.

Dunque questa settimana credevo di essere riuscito a diminuire il kilometraggio ed effettivamente, togliendo l'escursione sulla Dorsale dei Peloritani, arrivo a 66 km di corsa. In aggiunta 23 km in mtb. Dunque forse sono riuscito a non massacrarmi come al solito. Resta il fatto che il programma Sibillino è diventato impietoso e non si può fare la solita aggiuntina.

Lunedì: dopo un sabato e una domenica di riposo mi regalo subito un bigiornaliero, nulla di che. Mattina: 6,5 km media 4'47''. Pomeriggio: lungo da 20 km in 1h35 (media 4'46''). Stavo benissimo, purtroppo non si può dire lo stesso di Bruneo che accusa un fastidioso dolore al tendine d'achille (speriamo bene).

Martedì: giornata di relax! Escursione sulla Dorsale dei Peloritani con Roberta. Non pensavo che lo sterrato fosse così faticoso, anche camminando per soli 7,5 km. Il risultato è stato l'aver passato una giornata stupenda con il neo di non essermi riposato come avrei voluto

Mercoledì: solo soletto devo fare un 8x1000. Il tendine di Dario non si è ripreso del tutto (nonostante laser e antinfiammatori) dunque lui passa. Io so che sarà una faticaccia e non sono per nulla fiducioso sull'esito dell'allenamento. L'aria è molto umida ma non voglio trovare scuse ancor prima di partire dunque finito il riscaldamento indosso le A1 e comincio il lavoro. Il programma dice: 8x1000 3'30'' REC 2'30'' in souplesse. Il risultato è:
1° in 3'27'' rec 2'11'' (ho finito in scioltezza e senza nessuna fatica, la troppa fiducia mi porta ad accorciare un recupero che invece servirà come il pane). 2° in 3'28'' rec 2'22'' (e qua comincio a capire la cazzata fatta prima). 3° in 3'31'' rec 2'29'' (se avessi cominciato così sarei arrivato alla fine senza problemi...e invece sono il solito minchione). 4° 3'30'' rec 2'18'' (perché sbagliare la prima volta non basta!). 5° in 3'29'' rec 2'29'' (per finire questo ho dovuto sprintare gli ultimi 200 metri dato che ero in ritardi di 3'', mi sono massacrato e il risultato è il declino totale). 6° in 3'32'', niente recupero dopo il 1000 perché è stato l'ultimo. Mi sono fermato a 6, oltre non potevo andare. L'umidità, il fatto di essere solo e l'idiozia nell'aver accorciato il recupero sono decisivi. Comincio anche a vederci doppio, forse a pranzo dovevo mangiare di più...

Giovedì: in mattinata mi concedo una sgambata in mtb, è tanto che non la prendo e ho voglia di sterrato. Salgo (con fatica) fino a Portella, da li mi arrampico (il termine è quello azzeccato dato che ci sono muri sterrati al 15%) fino al traliccio dell'Enel e da li comincio l'impervia discesa verso l'Annunziata. Divertentissimo anche se si vede che sono a digiuno di sterrato da un bel po'. 
Di sera faccio compagnia a Dario Bruneo che corricchia in pista sperando che, quasi magicamente, gli passi il dolore al tendine....ma la speranza purtroppo è vana. Corro al suo fianco solo per 35' (6,6 km), poi mi concedo 6 allunghi sul prato senza le scarpe (goduria indescrivibile) e dritti a casa.

Venerdì: questo è stato l'errore della settimana! In tabella c'erano 10 giri 100+100 (previa 50' di corsa lenta). Un cambio di programma all'ultimo minuto trasforma la seduta in una CL di 1h15'. Corriamo in 3 fuori dal campo, la strada è piena di ostacoli, ci sono le auto e c'è anche parecchio caldo. Dopo i primi 6 km corsi a ritmo bradipo, al 7° km si comincia ad accelerare fino a 4'23 (11° km). Alla fine tra variazioni di ritmo, saliscendi, salite vere e proprie, mi sono stancato più che negli altri allenamenti.

Sabato: riposo

Domenica: qui viene il bello! Dopo l'annullamento della garetta di sabato, il Maestro ci prescrive una cura allenante a ritmo gara. La differenza è che si corre di mattina ad un orario improponibile! L'appuntamento è alle 7:45 ma sono quasi tutti in ritardo. Alla fine io e Dario partiremo alle 8:30, con il sole già alto e il caldo opprimente che minaccia i nostri buoni propositi. Maestro! Questi allenamenti si fanno alle 7:30 del mattino! Non possiamo metterci tutti ad aspettare chi dorme!
I km previsti erano 9 (inizialmente 10, poi c'è stato lo sconto per il caldo). 6 sui 3'45'' e gli ultimi 3 in costante progressione, cercando di raggiungere i gruppetti davanti che sono partiti prima ed hanno un ritmo più lento. Insomma una sorta di inseguimento. Una cosa simpatica, se non fosse che tra noi e quelli subito davanti a noi ci sono 2 minuti e più alla partenza (la speranza di prenderli rimane infatti una speranza). 

3'48'', 3'47'', 3'49'', 3'54'' (salita e giro di boa), 3'51'' (ancora salita anche se leggera), 3'48'' (leggera discesa), 3'54'', 3'55'', 3'52''. L'ultimo km era per metà in salita. In pratica il km con il giro di boa era composta una salita con relativa discesa, un tratto di piano, la virata, lo stesso tratto piano fatto all'andata e la salita (che all'andata veniva a scendere). Insomma un km lentissimo che spiega il 3'54''. Gli ultimi 3 km avrei dovuto accelerare, la testa lo voleva in un primo momento, poi ho mollato. Non so bene se sia stata la testa o il fisico ad abbandonarmi prima. So solo che ad un certo punto mi sono reso conto che le gambe non andavano più come avrebbero dovuto. Li ho capito che non sarei riuscito ad accelerare. Il risultato del mio deficit mentale sono gli ultimi 3 km corsi in sofferenza. Probabilmente il fatto di essere solo (già dal giro di boa) non ha aiutato. Ma non posso sempre cercare l'avversario per poter correre forte, devo imparare a farlo da solo. Alla fine è uscito fuori un medio discreto....9 km media 3'51''. è un allenamento discreto ma non sono assolutamente soddisfatto della mia gestione mentale. Sotto questo punto di vista un bell'800 o un 1500 sono molto meno stressanti!

venerdì 16 settembre 2011

Discesa da Monte Ciccia

Ieri avevo voglia di sterrato....dopo una salita non proprio riposante mi son goduto la simpatica discesa dal Monte Ciccia. Purtroppo le condizioni del fondo sono ancora "estive", nel senso che io amo la mtb quando c'è fango ovunque e posso sguazzare come un bimbo, ma arriverà anche quello! Intanto godetevi la discesa (il video è realizzato con una gopro hd dunque su alcuni pc potrebbe andare a scatti, se è così vi consiglio di visualizzarlo su youtube).


mercoledì 14 settembre 2011

Dorsale dei Peloritani.....ti presento Roberta

Si può anche decidere di andare piano, specialmente se ci si trova a 1130 s.l.d.m. (tanti per una città come la mia che è considerata città "di mare") e il fondo stradale tanto stradale non è. Ieri mattina io e Roberta abbiamo approfittato del momento di relativa calma per fare un'escursione. Volevo farle vedere la Dorsale dei Peloritani, una vecchia strada militare che costeggia la montagna per circa 30 km, dando la possibilità di vedere panorami meravigliosi. 
Il risultato è stato quello sperato, tanto divertimento e ci siamo anche stancati, sinceramente non pensavo che il solo camminare su un fondo sterrato, fatto di pietre e sabbia, potesse essere tanto stancante. 
Tutto comincia una volta che giungiamo al santuario di Dinnammare, il punto più alto della zona (1130 metri sul livello del mare). L'ultima volta che ci ho portato Roberta era avvolto nella nebbia, sembrava di stare in paradiso e non si vedeva a distanza di 3 metri. Finalmente sono riuscito a farle vedere quanto sia bello il panorama da lassù! Proprio dal santuario è possibile raggiungere varie zone della città percorrendo percorsi diversi, più o meno lunghi e complicati, in bici (ovviamente un mtb ben dotata di ammortizzatori) o a piedi (come, dalle nostre parti, sembrano fare solo alcuni tedeschi in vacanza). 
Ci incamminiamo lungo la dorsale, il fondo è composto principalmente da sassi acuminati e sabbia. Diciamo che l'ideale sarebbe una bella scarpa da trekking che avvolge la caviglia e permette di evitare le storte (purtroppo il rischio c'è se non si guarda con attenzione a dove si mettono i piedi). 


Il panorama (non mi stancherò mai di ripeterlo!) è eccezionale. Si arriva a vedere Milazzo. Continuiamo a camminare, parlando del più e del meno, guardando le lucertole, grosse come iguana, nascondersi al nostro passaggio. Ammiriamo i rapaci (non so bene di che specie si tratti) che volano bassi nel cielo sfruttando le correnti. 

Io sono dotato di garmin cartografico, tengo la strada sotto controllo. Arrivati intorno a 3,5 km c'è la possibilità di deviare a destra. Il GPS mi dice che c'è una strada che ci riporterà indietro, permettendoci di non fare lo stesso percorso dell'andata. Decidiamo (decido, perché Roberta in queste situazioni non è proprio un cuor di leone) di imboccare la deviazione e notiamo subito che si scende, anche in modo abbastanza netto. Qualsiasi strada che scende, prima o poi deve anche risalire e, a giudicare dal percorso che stavamo intraprendendo, la salita non sarebbe stata proprio riposante. Dunque torniamo indietro, evitando sorprese...sarà (sicuramente) per un'altra volta! Approfittiamo del sole favorevole per scattare qualche foto:







Alla fine ci siamo davvero divertiti tanto, le nostre strade offrono possibilità inimmaginabili e con la mtb non me le godo abbastanza (complice il mio tremendo spirito competitivo). Forse ho scoperto un'altra interessante attività!
Per chi volesse questo è il link con il percorso: Dorsale dei Peloritani (versione light)



domenica 11 settembre 2011

Anche la 3° settimana è andata!

Ebbene si! Siamo esattamente a metà del programma e posso dirmi soddisfatto fino ad ora. La fatica si fa sentire, spero di riuscire a tirare avanti fino al 16 ottobre senza clamorosi decadimenti prestazionali. Questa settimana è iniziata a pieno ritmo ed è finita calando, l'unica soluzione per non andare in overtraining è quella di darsi una calmata, e così ho fatto sabato (ieri) e domenica (stamattina). 

Lunedì: in programma c'era un 8x500 da concludere in 1'37'' (3'15''/km), REC 2' souplesse. Con grande fatica nella seconda metà dell'allenamento riusciamo a stare perfettamente nei tempi. 13 km totali con riscaldamento e defaticamento.

Martedì: il programma ufficiale tace, sono indeciso sul da farsi, volevo riposarmi questa settimana. Purtroppo non riesco a trattenere il mio sperimentalismo ed esco per un medio "leggero". Ne esce fuori un 2km CL (5'/km) + 7km CM in progressione da 4' a 3'50'' l'ultimo km + 3,5 km CL a 5'/km. Insomma non mi sono proprio riposato (c'è poco da stare allegri). Totale 12,5 km

Mercoledì: allenamento "socializzante". Ho ribattezzato così le CLR al campo, insieme ai vari gruppi, cercando le velocità più basse possibili. Discuto amabilmente con tutti del più e del meno senza fare alcuna fatica, e intanto le gambe si disintossicano! 40' minuti in totale, 6,8 km a 5'50'' di media (ogni tanto ci vuole anche un po' di sano relax!)

Giovedì: è giornata di lungo! La tabella impone 1h30 con 6 QQ. Io e il buon Dario concludiamo la fatica in 1h25, 17,7 km totali con la media di 4'49'' (oggi davvero non si poteva fare di meglio). Alla fine dell'allenamento la fatica comincia a farsi sentire, ma è lieve, quasi in sordina. Sento che, se lo volessi, potrei continuare ancora per 10 km (ma dato che non lo voglio mi ritiro a casa senza pensarci 2 volte).
Il grosso problema è il pomeriggio. Mio padre mi fa pesare il fatto che non prendo la bici da un po' (o forse sono solo io che mi sento in colpa). Alla fine mi convinco ad uscire con lui. Niente di speciale sia chiaro, solo 40 km ma ci mettiamo dentro 2 salite da 10 km che, anche se fatte piano e in piena e totale agilità, non sono certo un toccasana per le gambe già provate dalla fatica mattutina.
La sera ovviamente sono cotto a puntino e crollo in un profondo sonno di stanchezza.

Venerdì: so che sarà dura, molto dura. Il programma questa settimana era impietoso: 2 lavori di qualità (lunedì e venerdì) e un lungo (mercoledì, spostato a giovedì per esigenze tecniche). Ricamarci intorno altri allenamenti pesanti (vedi il medio di martedì) è un rischio che si paga caro. Il programma "prescrive" 500m (3'15''/km) + 3x1000 (3'30''/km) + 500m (3'15/km).....REC 2' in souplesse. Le gambe le sento dure già nei  6,5 km di riscaldamento, la spiacevole sensazione è confermata anche in allenamento. Decido addirittura di indossare le A2, le mie vecchie launch, prese troppo grandi per il mio piede. Non è stata una buona idea, i miei tendini (dietro le ginocchia per la precisione) non tollerano la morbidezza delle brooks e la sera mi presentano il conto con dolorini vari. Niente di che...il voltaren ha curato di peggio.
Comunque: in pista c'è un casino! Sembra che tutte le maledette squadre (di ogni tipo di sport) si siano riversate al campo di atletica. Occupano tutte le corsie, sputano, urlano, sporcano e ingombrano. Si sono schifosamente razzista, specialmente con chi non ha alcun rispetto della fatica altrui. Il risultato è che mentre tiro il primo 500, sono costretto a uscire in terza corsia (alla curva dei 300 metri) perché delle "simpatiche" ragazzine se la fissiano tra la prima e la seconda corsia! Chiudo in 1'40'' (3'' più lento del dovuto) e mi inalbero non poco! 
Prosegue l'allenamento tra mille difficoltà logistiche. Ma i 1000 vanno a segno in 3'25'', 3'27'', 3'26'', siamo stanchi ma riusciamo a stare sotto il tempo prefissato. L'ultimo 500 lo tiro di nuovo io, chiudiamo in 1'34'' (3'10/km). Finalmente è finita! 
Un totale di 12,5 km compreso riscaldamento e defaticamento

Sabato: c'è davvero da chiederlo?......fermo biologico! L'unica cosa che riesco a fare è una passeggiata da casa a mia a casa di Roberta. Il resto è divano, televisore, libri (non diletto ma studio) e cucina.

Domenica: arbitrariamente decido di non autopunirmi. Voglio un altro giorno di riposo! Si parte alle 8:15 col gruppo sulla ciclabile, c'è anche Roberta che non è abituata a correre di mattina. Alla fine facciamo 6 km a circa 6'55''/km e decidiamo di tornare a casa. 

La settimana si chiude con 68 km, ma devo dire che questi ultimi 2 giorni di riposo sono stati davvero rigeneranti. Speriamo che tutto proceda nel migliore dei modi.

martedì 6 settembre 2011

Giardini Naxos, l'equatore e altre storie di caldo africano...

Questa volta di runner africani nemmeno l'ombra, ma il clima era più o meno quello che c'è dalle loro parti. Tutto comincia alle 4:45 al luogo dell'appuntamento...quel bar-edicola tanto anonimo quanto famoso, almeno per noi della Forte Gonzaga. C'è caldo, ma dato l'orario non mi aspettavo diversamente. La gara di 8,2 km, con percorso (finalmente) pianeggiante, è fissata per le 18:30, anche abbastanza presto....e non capiamo perché. Per chi non lo sapesse Giardini Naxos è sul mare e, nonostante le sue storiche origini (prima colonia Greca in Sicilia), di storico abbiamo trovato solo il caldo. 
Ben presto scopriamo che si corre senza chip, dunque niente tempi, niente cronometraggio, niente onta del distacco di uno, due, tre minuti. Ovviamente la cosa è fortemente demotivante. Personalmente non ho avversari di categoria, c'è il solito Giordano che va un po' più forte di me e che non concorre comunque per il titolo (nonostante un folle regolamento mi impedisca di prendere il punteggio massimo se lui arriva prima di me) ma degli altri nessuna traccia. Ulteriore motivo per riposarmi. 

La partenza viene spostata alle 19....perché? nessuno lo sa, il risultato è che il riscaldamento viene fatto male e alla partenza la pagherò tutta. In compenso il percorso è diminuito a 6,7 km per via del caldo. Il traffico è ancora aperto, viene chiuso dai partenti che bloccano la strada (un'assurdità correre con le macchine che ancora circolano nel percorso). Lo sparo è impietoso e da inizio alla fatica, i primi vanno via subito, io sto nel secondo gruppetto ma dopo 500 metri comincio già ad aver sete, cominciamo male. Non sono andato fuori giri, i primi 2 km li abbiamo chiusi a 3'30'' netti ma già dopo il primo sento la bocca impastata, quella spiacevole sensazione di sete che ti impedisce di pensare ad altro (o perlomeno io non ci riesco). Io e il mio compagno ci stacchiamo dagli altri due componenti del gruppetto e allentiamo il ritmo di una decina di secondi, il terzo km finisce in 3'39''. Ci alterniamo per tirare e va avanti lui, chiudo in circa 3'35'' ma io mollo il tiro e mi demoralizzo rallentando ulteriormente (arrivo a fare un km a 3'54''!!!). L'andata e parte del ritorno sono sulla stessa strada, ho la possibilità di vedere chi c'è dietro.....non c'è anima viva! Sono solo e abbandonato, il che non è certo motivante, mi fossilizzo su un ritmo lento e non riesco a riemergere. L'unico che mi sorpassa non è della mia categoria, lo sfrutto per 500 metri ma poi lo lascio andare....non mi interessa  battagliare con lui. Arrivo a concludere distanziato di quasi un minuto rispetto al mio compagno, l'assurdità è che tra lui e me è arrivato solo il signore che mi ha superato, ciò dimostra il distacco abissale che c'era tra i vari gruppetti. 

Probabilmente la settimana che avevo alle spalle non è stata delle più tranquille (70 km corsi in totale, di più rispetto alle media settimanale solita) e la mancanza di bicchieri d'acqua lungo il percorso mi ha dato il colpo di grazia. Resta il fatto che giardini rimane in assoluto la mia peggior prestazione stagionale.

domenica 4 settembre 2011

2° settimana del programma settembrino

Ebbene si....abbiamo fatto anche questa! Tra mille difficoltà il programma procede con risultati anche migliori di quelli sperati...ovviamente ne risentono un po' le prestazioni in gara. 

Lunedì: si comincia alla grande con un bigiornaliero. Al mattino 7,6 km (4'44'') + un 12x200 serale (da fare in 35', ma vengono intorno ai 33'/34''). Chiudo la giornata con un totale di 20 km, parecchio soddisfatto per la facilità di ritmo sui 200 (nonostante il Maestro mi dica che sono un po' contratto).

Martedì: probabilmente dovrei riposare e stare completamente fermo ma la mattina mi forzo ad uscire in bici (per ora non ho proprio voglia). Il risultato sono 40 km tirati con rapporti pesanti ( media di 34 km/h) pur di tornare in fretta a casa. Gambe indurite inutilmente, mi pento amaramente di essere uscito. Al pomeriggio provo i chiodini nuovi, ma non lo si può di certo considerare allenamento.

Mercoledì: il menù prevede riscaldamento e 4x1000 da farsi in 3'30'' (rec ampio in 2'45''). Le direttive sono di usare le chiodate ma i dubbi ci assalgono per il ritmo non esattamente veloce (non per le chiodate almeno). Il mio compare parte con le a2 (e fa bene) io mi ostino nella mia beata gioventù e tento con le chiodate (per per testare i nuovi chiodini che per altro). Il primo 1000 va a buon fine e senza particolare fatica lo chiudiamo in 3'23''. Il secondo lo tiro io (recupero accorciato a 2'30'' causa noia), ma mi addormento ai 200 e per recuperare faccio gli ultimi 400 tirati....risultato 3'31'' (ma lo imputo ad un errore di calcolo, era un bel po' che non facevo ripetute sui 1000 e non mi rendo conto del ritmo). Opto comunque per il cambio scarpe, il ritmo non è adatto alle chiodate, perdo tempo e il recupero slitta a 3', poco male perché il km lo chiudiamo in 3'26''. Ultimo 1000 (recupero sempre a 2'30''), mi rifaccio per aver combinato un po' di casino e tiro senza fatica in 3'24. Congruo defaticamento che porta il kmetraggio giornaliero a 13,3 km

Giovedì: qui mi sono rovinato definitivamente optando per il secondo bigiornaliero (quando la mattina alle 6:30 mi alzo non so che fare....nel dubbio esco a correre). 9 km a 5'/km + 8 km 5'34''/km in serata...e lo scarico divenne carico.

Venerdì:  mi costringo a non far nulla e mi riposo tutto il giorno (studiando), convinto che possa bastare in vista della gara di sabato. Ignaro del domani mi corico tranquillo

Sabato: sveglia come di consueto alle 6:30, colazione, studio, pc, niente di speciale insomma. La gara è nel pomeriggio a Giardini Naxos. Gara male organizzata, con la partenza in ritardo, senza il cronometraggio, senza rifornimenti (il regolamento non li prevede ma invito chi fa i regolamenti a correre sul lungomare di giardini, alle 19, con circa 30° e l'umidità alle stelle....voglio vedere se non cercano l'acqua!). Comunque, causa mancanza di avversari di categoria, riscaldamento fatto male, sete immediata dopo 1 km e (last but not least, come dicono gli inglesi) la settimana di fuoco che avevo alle spalle, faccio una gara veramente pessima. Primi 2 km a 3'30'', ma sento che l'andatura mi viene pesante, mi sembra strano considerati i risultati degli allenamenti e delle altre gare, ma imputo il tutto all'afa....ho già la bocca impastata, dopo un solo km! Continuo la mia fatica lasciando andare il povero Bruneo (che cerca di tirarmi ma con scarsi risultati) e chiudo con una misera media di 3'43'' su 6,7 km. Se vado a guardare i tempi ai vari km mi rendo conto del disastro che ho combinato. 3'30, 3'31, 3'44, 3'51, 3'48, 3'56, 3'49 gli ultimi 700 metri. Una volta rimasto solo soletto, avevo due possibilità: farmi il culo per fare un tempo che non sarebbe stato registrato (data la mancanza di chip) o cercare di riposarmi il più possibile e mantenere la posizione (ero 2° di categoria). Ho scelto la seconda ipotesi mandando a quel paese la mia foga agonistica (risvegliatasi in quel km a 3'48'' grazie ad un avversario da seguire, che comunque non era della mia categoria). Insomma, gara pessima e risultato altrettanto orrendo. 

Domenica: mi consolo defaticando (non mi è stato possibile in quel di giardini), 8 km a 4'53'' mi sembrano la scalata di dinnammare e comprendo che, molto probabilmente, la prossima settimana eviterò di strafare (forse)....

Ad ogni modo la settimana si chiude con 70 km corsi tra gare ed allenamenti....

mercoledì 31 agosto 2011

Un estate di corsa

Siamo a fine mese e si tirano le somme, poi siamo anche a fine estate e le somme sono ancora più grandi. Facciamo un po' di conti...

km estate (giu, lug, ago): 165+183+278 = 626
km in bici (giu, lug, ago):  987+882+506 = 2375

Il podio di Enna
Direi che sono stati tre mesi soddisfacenti. Fino a luglio la bici ha di certo dominato, la Maratona delle Dolomiti mi ha portato via tanto tempo, per gli allenamenti, il viaggio (estenuante) e tutti i pensieri connessi ad una gara di quella portata. La preparazione non è stata semplice, in giugno c'è stata la GF di Capo d'Orlando (anche se già prima c'era stata la Libero Grassi e ancor prima la GF Ceramica) e dopo 15 giorni il giro di Mandrazzi (190 km, fatti per la prima volta). La corsa ridotta ai minimi termini, cercando di non disperdere il lavoro fatto in inverno e la velocizzazione fatta un po' male. A fine giugno partecipo ai campionati regionali di Enna (800 e 1500 metri) e vinco la mia categoria (amatori)....non sono contento, i tempi sono ancora bassi, troppo bassi per uno della mia età. Ma devo accontentarmi, anche se continuo a non essere nessuno.

il mio compagno ed io durante il 5000
Luglio è cominciato all'insegna delle scarpette chiodate, da quando le ho indossate la prima volta (ai campionati regionali) mi sono innamorato della pista. Subito un 5000 ai Cappuccini, tempo pessimo per via della scarsa preparazione, ma si è accesa una scintilla...è la mia gara, non so perché ma ne sono convinto! Poi son partito per Bolzano, alla volta delle Dolomiti. Una settimana indimenticabile, una gara da ricordare e la soddisfazione (dimenticata in fretta, almeno da me) di aver fatto il miglior tempo di Messina e il secondo miglior tempo della Sicilia (magra consolazione visto che da qui a Bolzano sono in pochi che si avventurano). Ad ogni modo sono tornato con la voglia di correre e con quel 5000 in testa! Volevo migliorare i miei tempi su pista, nelle gare di mezzofondo....800m, 1500m, 5000m....volevo diventare veloce, potermi permettere di cambiare ritmo all'improvviso, anche per poco tempo. Comincio a darmi da fare in pista e nelle gare su strada, faccio risultati che per me sono sempre mediocri, 2'14'' negli 800m a 22 anni fanno ridere ma almeno me ne rendo conto ed evito di vantarmi come fanno altri. Le garette su strada mi danno la possibilità di migliorare costantemente e di crearmi un ritmo gara decente. Viaggio intorno ai 3'30'' per circa 5 km, questa è la mia previsione, forse riuscirei a fare di meglio in una gara in pianura, ma momentaneamente i miei tempi non vanno oltre. In tutto mi riposo 3 giorni al mese (in tutti e tre i mesi estivi fanno 9 giorni di totale inattività) ma comincio ad apprezzare gli scarichi attivi. 

Agosto è un susseguirsi di gare, tra luglio e agosto in tutto sono 10 le gare di corsa, se contiamo la MDD arriviamo a 11, se aggiungiamo anche giugno in tutto fanno 14 gare, 12 a piedi e 2 gf in bici. Se arrivo a fine estate ancora in piedi devo essere contento. 
La cosa peggiore è che non è ancora finita! Sono a un passo dal diventare campione provinciale di corsa su strada, non che conti più di tanto, ma cominciare dal basso è una mia prerogativa e mi piacerebbe portarmi a casa il titolo. Ancora 3 gare a settembre e sono arrivato al minimo, ma per i punti potrei comunque non vincere. Intanto io continuo a correre...sperando che settembre mi porti ancora tanta fortuna!

sabato 27 agosto 2011

Obiettivo 10000: 1° settimana

E' scivolata via questa settimana...e direi: finalmente! Non vedevo l'ora di chiudere con gli allenamenti senza un perché, finisco sempre ad allenarmi più del dovuto quando sono senza tabella. Almeno questa settimana ha avuto un senso compiuto. I 200m con le chiodate di lunedì hanno fatto sentire gli ultimi strascichi ancora oggi, i polpacci sono adesso a circa 85% di recupero. Il vero peccato è che per colpa di quei 200 (o meglio, per colpa della mia personale interpretazione dei 200 che il Maestro Allenatore aveva consigliato di fare più piano) ho sofferto a Castell'Umberto, in una gara in cui mi sarei potuto piazzare molto meglio. In discesa non andavo, ad ogni appoggio era come se una tenaglia mi bloccasse i polpacci, correvo male in discesa e me ne sono reso conto già dai primi 300 metri di gara. Ma va bene così, per quest'anno va bene così.
La vera fatica era oggi, il "pizzino" (cioè la nostra tabella) diceva 20 km L, dove la L non si è mai capito se stia per Lungo o per Lento, in ogni caso le direttive in corso d'opera erano di farlo a 5'/km rilassandoci. Ovviamente non è andata così...la calma è durata fino al km 7, mai più veloce di 4'40''. Dopo, complici anche i saliscendi in un tratto, ci siamo assestati sui 4'39'' per poi scendere ulteriormente a 4'35'' nel finale. Ci blocca la salita del km 18 (4'54'' evitando assolutamente di forzare). Ultimi due km in scioltezza a 4'30'', ottime sensazioni, mi sentivo stanco ma avevo ancora una buona riserva. 

Per essere la prima settimana del programma direi che è andata di lusso. 
72 km totali (contando lo scarico di domani), 1 gara, 1 lungo, 1 sessione di ripetute veloci. Dalla prossima settimana si comincia a lavorare sul serio!

mercoledì 24 agosto 2011

La colpa è delle chiodate....no, è mia

Quando si esagera si tende sempre a dare la colpa a qualcosa o qualcuno che sia diverso da noi. Ma questa volta mi prendo le mie responsabilità. Sulla tabella c'era scritto 8x200 in 35'', nessuno mi obbligava a tentare di chiuderli tutti tra i 32 e i 33 secondi. Ma io, furbo, ho voluto comunque farlo. Spinto dal fatto che gli allenamenti estivi, tutti improntati alla velocità, mi permettevano di correre le frazioni da 200 metri in 31'', ho deciso che 32-33'' potevano essere un tempo buono dato che si comincia ad allungare la distanza. E pensare che l'Allenatore l'aveva detto....."non è un ritmo forsennato per non rischiare di farci male". Parole al vento purtroppo. Non sono infortunato, assolutamente (altrimenti non sarei qui a scrivere ma mi starei dannando per non poter correre), ho solo i risentimenti ai polpacci tipici dopo una corsa veloce con le scarpette chiodate (per alcuni strumenti di tortura, per me armi da guerra imprescindibili per un mezzofondista!). E si....fare i 200 in pista è sempre un allenamento stupendo, a qualsiasi velocità. Non nascondo la mia vanità nell'essere guardato mentre sfreccio verso l'arco del traguardo, partendo a testa bassa e alzandomi dopo pochi metri, uscendo dalla curva con le migliori intenzioni e cercando appoggi perfetti che ci sono sempre (per fortuna) fino ai 130-150 metri, completando la mia fatica con un frenetico movimento di gambe e braccia, cercando le ginocchia alte più della solita falcata felina, parallelo alle tribune, gettandomi sull'arrivo come fosse una gara. Io i 200m li interpreto così....uno spettacolo per me e per gli altri, devono essere belli, stilisticamente perfetti, del resto, considerata la velocità, possono solo servire a migliorare la tecnica di corsa. Di certo non sto cercando di diventare un velocista. Ma, nonostante sia il modo migliore per apparire, è anche il modo migliore per essere....infortunati o affaticati. Il meccanismo delle chiodate è come un contrappasso dantesco...più spingi i chiodi nella pista, più la trafiggi con violenza più lei ti ripaga con una spinta in avanti, il contrappasso sta nel fatto che più si trafigge la pista con i chiodi, più i chiodi sembrano trafiggere i polpacci dopo ogni seduta d'allenamento. E ti ritrovi a camminare come una specie di pinguino, in cerca di qualcosa che possa far passare il fastidio, cercando di praticare improbabili massaggi con oli e creme di ogni sorta e genere. Cerchi di mangiare tutti gli alimenti che hanno riconosciute proprietà terapeutiche e per il recupero (fossero anche schifezze della peggior specie). Insomma ci si ritrova con un impedimento cui non si è abituati e che si vuole eliminare il prima possibile. 
L'unica soluzione possibile è il riposo....almeno così dicono...

martedì 23 agosto 2011

6 settimane....la tabella per i campionati italiani

Fiero del suo lavoro, di certo meditato in lunghe notti insonni (e non è ironia la mia), l'Allenatore mi passa un foglietto, sembra un pizzino ma io capisco subito di che si tratta. Rigiro tra le mani il nuovo programma fino al 30 settembre, lo scruto come si fa con la ricevuta di una scommessa di fronte ad una partita, scorro i singoli allenamenti, ne assaporo il gusto, ne sento la fatica al solo pensiero. Siamo in tre a dover faticare, Dario, Antonio, Dario...la tabella si chiama D.A.D. E mi viene per l'appunto consegnata con fare paterno..."dagli un'occhiata e poi mi dici che ne pensi"...fa piacere essere tenuti in considerazione in questo modo e, per quel che ho capito, non molti allenatori lo fanno (a dire il vero nessuno che conosco si fa il mazzo come il nostro per creare programmi di allenamento ad hoc per ciascuno).

Torno al programma e cerco di fare qualche valutazione tecnica. Il programma ha come obiettivo un 10000 su pista (per l'appunto i campionati italiani master di Cosenza), il problema è che settembre, il mese in cui la preparazione sarà nel clou, è gravato da tre tappe del gran prix provinciale (comincio a odiarlo già ora), garette spaccagambe che dobbiamo correre per via della classifica di società (ma anche per quella personale di alcuni ;). 

Ad ogni modo noi ci alleniamo 3 volte a settimana e già da questa in corso si comincia a menar le mani (o forse è meglio dire "i piedi") con una bella CL di 20 km, ci voleva proprio dopo mesi di velocità folli (l'ultima seduta di 200 l'ho fatta ieri sera....con le chiodate è sempre un piacere durante, ma dopo sono sempre dolori ai polpacci). Già la seconda settimana è condita con delle ripetute sui 1000m e un bel 12x200 più la prima delle gare di settembre (Giardini Naxos). La terza e la quarta settimana (saremo già morti) ci sono 500 e 1000 metri e CL da 1h30 e il nostro marchio di fabbrica: i 100+100! La 4° settimana si chiude con la gara di Milazzo, poi altra settimana di fuoco con altri lavori sui 1000 e l'ultimo lungo. Ultima gara del gran prix provinciale (Mirto) e ultima settimana di preparazione (al risparmio) prima dei campionati italiani. 
Sarà, molto probabilmente, l'ultima gara su pista della stagione, ma io non so ancora se fare i 10000 o i miei adorati 5000....

giovedì 18 agosto 2011

Citazione interessante

Il calcio, la ginnastica artistica, la pallavolo, l'atletica leggera, il tennis da tavolo, i tuffi. Gli sport amati e praticati. Il sapore delle palestre e dei campi sportivi, dove vince chi vale di più. La stretta di mano all'atleta che ti ha battuto o che hai battuto. L'amore mio smodato per lo sport, per la contesa leale, per la sfida in cui dai il meglio di te stesso. Il rispetto per l'avversario che hai davanti, ciò che lo sport t'insegna come nessun'altra cosa. Imparai nelle palestre e sui campi dello sport agonistico infinitamente di più che non al liceo classico.
G. Mughini


mercoledì 17 agosto 2011

Perché la Maratona?

Appunto......ma perché la maratona? Una domanda che può sembrare banale ma che, al contrario, nasce da attente considerazioni. Nella mia - relativamente breve - esperienza da corridore (non mi piace né il termine runner né il termine podista, potrei usare "atleta" ma ad alcuni potrebbe sembrare altezzoso dunque evito accuratamente perché l'intento di questo post non è far polemica, perlomeno non su questo) ho incontrato tanti appassionati/atleti/runners/joggers e via discorrendo. Al contrario di ciò che si può immaginare molti di questi non hanno l'idea fissa della maratona come obiettivo principale della loro corsa. Probabilmente per alcuni la maratona è un punto d'arrivo, per altri l'ambito trofeo per le proprie fatiche, per altri ancora il vanto della medaglia da finisher (anche in un tempo IRragionevole per le proprie possibilità). Ma di certo una cosa non riuscirò mai a capirla....perché un principiante dovrebbe correre la maratona? 
In base a quale - folle - criterio, una persona che non ha mai fatto una gara in vita sua, decide che correrà una maratona? 
Si tratta di un'indagine nella psiche umane perché qui il problema non è il corridore, qui siamo di fronte a gente che non corre per "fare la gara" o per "fare il tempo", corre per il puro piacere di correre. E allora continuo a chiedermi, qual è il piacere di correre 42 km in un tempo degno della Corazzata Potemkin? Perché mai si dovrebbe rischiare l'infortunio, magari seguendo tabelle trovate online con un numero di km improponibile per un principiante? 
A molti principianti non interessa la corsa, cercano solo l'eroismo della fatica. Non conta la tecnica, l'abbigliamento, il cronometro, l'avversario, il titolo, il panorama. Vogliono solo soffrire e sentirsi forti e bravi perché hanno sofferto per arrivare alla fine. Ecco, questi sono quelli che prima o poi si fanno male. O sono quelli che fanno la maratona e poi non corrono più perché si sentono ormai appagati. 
Il tutto è fomentato poi dai media, dagli articoli online e sui giornali, dai forum e dai siti sulla corsa. Osannare la maratona e i maratoneti è diventato sport nazionale! E diventa peggio quando si fa credere a dei jogger domenicali di poter correre un UTMB (per chi non sa di cosa parlo: http://www.ultratrailmb.com/). 
"Tutti possono correre la maratona", titoli come questo campeggiano spesso all'inizio di articoli di giornale o, peggio, trattasi di frasi pronunciate da "allenatori" scellerati! Non è vero! Non tutti possono correre la maratona, almeno non senza un adeguato allenamento sia fisico che mentale! Ed è assolutamente inutile che parole di persone o di carta incitino i frequentatori occasionali della strada ad "allenarsi" per correre questa o quella maratona, magari con la scusa di un bel viaggio! Sono le gambe a dover correre, non il superego di ognuno di noi. La testa non può sostituire le gambe! Ci mancava che i geni riuscissero a primeggiare anche nella corsa, serve l'allenamento, anche per chi è naturalmente portato (gli africani non sono marziani, tant'è che quelli cresciuti in paesi "altamente industrializzati" spesso non sono forti come quelli cresciuti "nella savana").

Il mio potrebbe essere uno sfogo, ma io direi che è più un tentativo di sensibilizzazione in opposizione alle tante fonti che "istigano" alla maratona e, più in generale, alle distanze lunghe. La maratona non è una cosa dell'altro mondo, è solo una gara lunga. Volete provare lo stesso senso di eroismo? Provate i 100 metri facendo schizzare le ginocchia al petto fino all'ultimo metro....provate a fare un 1500 ed accelerare quando suona la campana dell'ultimo giro....non vi piace la pista? Provate una delle 8471 gare su strada esistenti tra i 5 e i 10 km e attaccate in ogni salita o provate un bel 10000 su strada andando veramente al massimo, l'ultimo km vi sembrerà la presa della Bastiglia! 

Fidatevi.....non c'è bisogno di 42 km per sentirsi eroi

sabato 13 agosto 2011

2 x 4 = 26

No, non ho perso il conto né sono diventato incapace di fare una semplice moltiplicazione. I numeri del titolo si riferisco agli allenamenti svolti di recente. Complice la voglia di correre di più senza però stancarmi, considerato il periodo zeppo di gare, ho voluto provare ad inserire due bigiornalieri facili. Potrà sembrare un'esagerazione ma eseguiti così come li ho eseguiti io, rilassano e non creano nessun fastidio pur consentendo di aumentare leggermente il kilometraggio settimanale. Andiamo a spiegare. 

giorno 1: ore 7 del mattino, indosso le glide 3 e parto, 7 km a 5'20'' di media (poco meno di 40' in totale). Una CLR (corsa lenta rigenerante) per defaticare dopo la gara della sera prima (una volta finita non ho avuto né la forza né la voglia di fare i soliti 2 km di defaticamento, ho preferito fiondarmi sull'uva del ristoro). Ore 18:45, mizuno rider 14 (peggior acquisto non era mai stato fatto, ma ormai devo consumarle), 10 km poco sotto i 6'50''. Poco più di un'ora insieme a Roby. Diciamo che questa è stata un'altra CLR, forse un po' lunga considerato il ritmo, ma alla fine in un giorno ho fatto in tutto 17 km lenti e riposanti (ma soprattutto rilassanti mentalmente).

giorno 2: il giorno successivo, sempre alle 7 del mattino, avevo voglia di un ritmo un minimo più veloce, metto le launch della brooks (che ormai sono arrivate alla frutta, e meno male dato che la misura che ho preso era troppo larga) e mi sparo 3,33 km (manco a farlo apposta) alla media di 4'48'' (doveva essere veloce ma comunque riposante) ma in progressione. Poca roba, solo per svegliare il corpo e prepararlo ad una lunga giornata (è il compleanno di Roby). Alle 19:11 la mia dolce metà, che non si ferma nemmeno il giorno del suo compleanno, ha voluto correre per 30' cercando di tenere un ritmo un po' più svelto. Alla fine ne sono usciti fuori 5 km in 29'23'', passo medio 5'53'' (direi non male per una che corre da un mese e il giorno prima ha fatto 10 km). Per me è stata l'ennesima corsa lenta e rilassante (con le amate glide 3). Poi, via le scarpe e 6 allunghi sull'erba del campo d'atletica, mai stato così bene muscolarmente! In totale, nell'arco della giornata, circa 9 km.

Ecco direi che potrebbe diventare una buona abitudine nei periodi ricchi di gare quando, tra una gara e l'altra, non si riescono a fare allenamenti di qualità (sia in termini propriamente qualitativi che quantitativi). Si aumenta il kilometraggio senza stressare troppo la testa (già stressata con la vita quotidiana) e cominciando sicuramente meglio la giornata, infatti dopo 3-5 km di mattina presto, a digiuno, si è già svegli e pimpanti (si evita quell'ora di rincoglionimento post sveglia cui molti vanno incontro).



martedì 9 agosto 2011

La prima settimana di agosto

Sapevo che la prima settimana di agosto sarebbe stata impegnativa. Tra studio e allenamenti il tempo vola via veloce. Ma in questo periodo mi sento bene. Dopo il ritorno dalla MDD ho allentato un po' con la bici, era necessario. Ho gestito la stagione per ottenere il picco di forma in quella settimana (5-10 luglio), una volta rientrato volevo solo mantenere la forma almeno fino a settembre. Direi che ci sto riuscendo senza troppi problemi. Certo è che adesso bisogna correre, correre a piedi! Il gran prix provinciale, ottimo banco di prova, mi sta dando delle soddisfazioni che non pensavo di poter ottenere, almeno non così in fretta. A dire la verità la settimana è cominciata piuttosto male, poi è andata migliorando:
lun 1:  4x800 da farsi in 3'05'' rec 2'20...ma i 20 km del giorno prima si sono fatti sentire e i tempi sono calati da 3'07 a 3'15''
mar 2: 45 km di ottimo ciclismo insieme ai più forti ciclisti locali, per un caso fortuito (e l'aiuto di un compagno) riesco addirittura a vincere la volata. 1 ora dopo che sono sceso dalla bici faccio un 7 km di corsa defaticante sui colli e mi riprendo del tutto
mer 3: riposo assoluto, sono cotto dal giorno prima
gio 4: gara a castroreale, salite, discese, si viaggia per la prima volta a ritmi pazzeschi (almeno per me) e mi rendo conto che a volte bisogna rischiare per vincere!
ven 5: 50 km in bici, buon dislivello e record su una delle mie salite (O_O). Nel pomeriggio corro un progressivo aggressivo in pista, in totale 10 km + 5 di defaticamento, ottime sensazioni
sab 6: mi concedo una passeggiata di 20 km in bici alla media di 25 km/h....poi mare
dom 7: gara internazionale (per modo di dire) da 10,7 km chiusa con media di 3'39''/km, risultato inaspettato su una distanza che non pensavo fosse ancora pronta....gara stupenda solo per gli ottimi riscontri cronometrici.

Insomma non mi posso lamentare xD

lunedì 8 agosto 2011

10 km.....la mia musica ha suonato più forte

Non pensavo di riuscire a tenere una velocità decente per 10 km, il fatto che poi nella realtà fossero 10,7 (nonostante la gara fosse riconosciuta dalla IAAF come 10 km) vuol dire:
- ho tagliato così bene le curve che mi sono mangiato 700 m
- ho fatto un giro in più (e non sarei l'unico)
- i giudici della IAAF quel giorno avevano bevuto

Ad ogni modo era una giornata più che torrida in quel di San Filippo del Mela (ME), c'erano 30° alle sette di sera e dopo cinque minuti di riscaldamento, avevamo già bisogno di raffreddarci. La mia idea era di stare tranquillo, in gruppo, con i miei compagni, evitando di strafare come ho fatto a Castroreale. E si può dire che la mia idea è stata anche concretizzata.....per un giro solo, ma la volontà c'era tutta. Alla partenza si schierano nomi di spicco, alcuni atleti etiopi, keniani e del ruwanda, questi non danno confidenza, alcuni scherzano sul loro fisico, sapendo che li porterà a vincere. Si vede bene che gli stereotipi la fanno da padrone....ma comunque, si tratta di scherzi e non di roba seria. Accanto a me Filippo Lo Piccolo, lo vedrò un paio di volte in gara.....alla partenza e quando mi doppia. Arriva lo sparo (dopo un'attesa interminabile e un confusionario appello dell'organizzazione). Quelli da 3' al km vanno via e liberano la strada, si cominciano da subito a formare dei gruppi. Io volevo viaggiare col gruppone in cui c'era il mio unico avversario e così ho fatto, almeno fino alla fine del primo giro. Arrivati in prossimità del traguarda, dopo 700 metri di gara, il mio avversario e un suo compagno di squadra aumentano l'andatura, portandola da 3'45''a 3'30/3'25. Non so che fare, non voglio rischiare ma non tollero l'incertezza della posizione e decido di seguirli, chiudo il buco e via.....adesso siamo in 3 in fuga. Fuga che dura fino al 6°km circa quando sento che i due cedono qualche metro....a quel punto.....vado più forte. Nell'istante in cui mi rendo conto che non possono più rientrare, almeno non nell'immediato, arriva il mio compagno. Si viaggia insieme, da soli, fino al km 8°, sono io che tiro e stranamente non sono tanto affaticato, di questo si sorprendono un po' tutti (secondo me) ma quello che non capisce cosa stia succedendo sono io.....sarà stata la banana alle quattro del pomeriggio o il fatto che non rispetto le fondamentali regole del buon sportivo in fatto di sesso (...). Fatto sta che al penultimo giro, penso che sia l'ultimo (e guardando il garmin mancavano 700 metri ai 10 km misurati dalla federazione) e accelero.....l'allenatore, con voce tonante che trapana persino un palazzo, mi avvisa che ne devo fare un altro. Sono perplesso ma pazienza, uno in più o in meno......può cambiare la tua posizione in gara, tanto che mi inalbero pur continuando a correre. L'ultimo giro è una volata continua, non esistono più le salite e le discese, l'unico ostacolo sono le curve, il rettilineo finale, in discesa, l'ho fatto in deltaplano. Il bip del tappeto segnala che sono stato "chippato", la mia fatica è finita. Raccatto un primo posto di categoria, 5 kg di spaghetti, 6 buste del latte e 12 scatolette di tonno (più qualche altra cosa). Mi si dirà che sono pazzo di questi tempi, ma ad alcuni primi di categoria hanno dato un bel borsone dell'Adidas....il perché non ci è dato saperlo. L'unica cosa che sono riuscito ad elemosinare è una maglia sempre con le tre strisce....qualcuno dovrebbe spiegare a chi organizza queste gare che se funzionano non è per i 5 africani e per lo piccolo, ma perché ci sono gli idioti come noi che si presentano, pagano e corrono pur sapendo che saranno doppiati tre volte dai primi....ma evidentemente chi organizza "gare internazionali" cerca un target diverso.

domenica 7 agosto 2011

Come può un numero valere così tante parole?

http://www.youtube.com/watch?v=dZDP7L1uTcU

I numeri ci circondano, ci parlano, ci indicano spesso la via. La mattina la sveglia proietta un numero rosso sul muro, è ora...il biglietto indica un orario, siamo costretti a correre....abbiamo le ore contate, come in un noto fumetto il tempo scorre sulle nostre teste....anche il pettorale è un numero....può volere dire tante cose. 
Il pettorale è un avvertimento....stai per cominciare la fatica
Il pettorale è un nome....mi chiamo 202
Il pettorale è un urlo....quando al traguardo i giudici si accorgono di te
Il pettorale è un ricordo....che ti rimane dopo ogni fatica
Il pettorale è una carta d'identità....per i giudici, per gli avversari, per gli spettatori
Il pettorale è un pezzo di carta....che si impregna del sudore e del sangue di chi lo indossa
Il pettorale è un momento di gloria....quando sei in testa e lo urlano a gran voce
Il pettorale è un strumento....serve a non dimenticare chi sei
Il pettorale è il simbolo di ogni agonista, tenetelo stretto, con voi, sempre vicino, ricordate tutti i nomi che avete avuto in gara, ricordatene i contorni, le forme, i significati. Ricordate, grazie a loro, le vittorie e le sconfitte, i ritiri e le volate. E quando togliete la maglia, trattatelo con cura il pettorale, lui vive una volta sola grazie a voi! Dategli il giusto onore, anche se non vi ha portato fortuna! 

Il pettorale......non è solo un numero...

venerdì 5 agosto 2011

Castroreale....tra salite e discese 2 giri da ricordare

sono il secondo da destra, in maglia gialla, il n° 34 è
arrivato secondo e il n° 32 è arrivato primo.
In macchina, verso Castroreale (ME), dicevo ad Antonio che sarei partito forte. Complice il film "Prefontaine" visto nel primo pomeriggio, mi era venuta voglia di provare a stare coi big, con quelli che queste garette domenicali le vincono come se fossero pesci rossi al luna park. Non ho cambiato idea nemmeno dopo aver visto il percorso, pieno di rampe, brutte sia in salita che in discesa. Davanti c'erano quelli dell'Indomita, quelli che di solito vedo solo nel riscaldamento. Per tutta la prima discesa, circa 500 metri, ho osservato la nuca del ragazzo che sta vincendo tutte le gare con distacchi di circa 30'' sul secondo in classifica....si viaggiava a 2'50'' più o meno. Il giro era di 980 m, chiuso il primo in 3'15''. So che non resisterò per molto, i giri sono 6 e io sto andando oltre il mio massimo consentito. Ma passare sul tappeto del chip dopo il primo giro in 5° posizione vale bene il rischio di scoppiare. Tengo per un altro giro un ritmo forsennato e poi mi calmo, mi rendo conto che il primo della mia categoria è 80 m indietro, ho esagerato....e non di poco. Al 4° giro mi raggiunge, faccio con lui la discesa e la prima rampa in salita, poi sono costretto a lasciarlo andare per non scoppiare. il 4° e il 5° giro mi riposo, chiusi in 3'54'' (e qui si capisce come il primo giro sia stato assolutamente folle). Comincia l'ultimo giro, sono indeciso, voglio dare tutto ma non so quando sgasare, vorrei fare la discesa non troppo forte e allungare con decisione in salita. Programma che salta ben presto in aria a causa del mio avversario di categoria che sopraggiunge alle mie spalle insieme ad altri due. Cambio di programma: in discesa tengo il loro ritmo senza grossi problemi, voglio anticiparli e allungo prima della salita (che conduco in testa). Non sono in una buona posizione per la volata, mi faccio superare, controllo la situazione, i volti, leggo la stanchezza, la freschezza, la paura e la voglia di vincere. La mia è più forte. Firmo gli ultimi 200 metri con le mie Ronin e mi guadagno un secondo posto di categoria e un 12° posto assoluto. Non male per essere partito troppo forte.