mercoledì 17 agosto 2011

Perché la Maratona?

Appunto......ma perché la maratona? Una domanda che può sembrare banale ma che, al contrario, nasce da attente considerazioni. Nella mia - relativamente breve - esperienza da corridore (non mi piace né il termine runner né il termine podista, potrei usare "atleta" ma ad alcuni potrebbe sembrare altezzoso dunque evito accuratamente perché l'intento di questo post non è far polemica, perlomeno non su questo) ho incontrato tanti appassionati/atleti/runners/joggers e via discorrendo. Al contrario di ciò che si può immaginare molti di questi non hanno l'idea fissa della maratona come obiettivo principale della loro corsa. Probabilmente per alcuni la maratona è un punto d'arrivo, per altri l'ambito trofeo per le proprie fatiche, per altri ancora il vanto della medaglia da finisher (anche in un tempo IRragionevole per le proprie possibilità). Ma di certo una cosa non riuscirò mai a capirla....perché un principiante dovrebbe correre la maratona? 
In base a quale - folle - criterio, una persona che non ha mai fatto una gara in vita sua, decide che correrà una maratona? 
Si tratta di un'indagine nella psiche umane perché qui il problema non è il corridore, qui siamo di fronte a gente che non corre per "fare la gara" o per "fare il tempo", corre per il puro piacere di correre. E allora continuo a chiedermi, qual è il piacere di correre 42 km in un tempo degno della Corazzata Potemkin? Perché mai si dovrebbe rischiare l'infortunio, magari seguendo tabelle trovate online con un numero di km improponibile per un principiante? 
A molti principianti non interessa la corsa, cercano solo l'eroismo della fatica. Non conta la tecnica, l'abbigliamento, il cronometro, l'avversario, il titolo, il panorama. Vogliono solo soffrire e sentirsi forti e bravi perché hanno sofferto per arrivare alla fine. Ecco, questi sono quelli che prima o poi si fanno male. O sono quelli che fanno la maratona e poi non corrono più perché si sentono ormai appagati. 
Il tutto è fomentato poi dai media, dagli articoli online e sui giornali, dai forum e dai siti sulla corsa. Osannare la maratona e i maratoneti è diventato sport nazionale! E diventa peggio quando si fa credere a dei jogger domenicali di poter correre un UTMB (per chi non sa di cosa parlo: http://www.ultratrailmb.com/). 
"Tutti possono correre la maratona", titoli come questo campeggiano spesso all'inizio di articoli di giornale o, peggio, trattasi di frasi pronunciate da "allenatori" scellerati! Non è vero! Non tutti possono correre la maratona, almeno non senza un adeguato allenamento sia fisico che mentale! Ed è assolutamente inutile che parole di persone o di carta incitino i frequentatori occasionali della strada ad "allenarsi" per correre questa o quella maratona, magari con la scusa di un bel viaggio! Sono le gambe a dover correre, non il superego di ognuno di noi. La testa non può sostituire le gambe! Ci mancava che i geni riuscissero a primeggiare anche nella corsa, serve l'allenamento, anche per chi è naturalmente portato (gli africani non sono marziani, tant'è che quelli cresciuti in paesi "altamente industrializzati" spesso non sono forti come quelli cresciuti "nella savana").

Il mio potrebbe essere uno sfogo, ma io direi che è più un tentativo di sensibilizzazione in opposizione alle tante fonti che "istigano" alla maratona e, più in generale, alle distanze lunghe. La maratona non è una cosa dell'altro mondo, è solo una gara lunga. Volete provare lo stesso senso di eroismo? Provate i 100 metri facendo schizzare le ginocchia al petto fino all'ultimo metro....provate a fare un 1500 ed accelerare quando suona la campana dell'ultimo giro....non vi piace la pista? Provate una delle 8471 gare su strada esistenti tra i 5 e i 10 km e attaccate in ogni salita o provate un bel 10000 su strada andando veramente al massimo, l'ultimo km vi sembrerà la presa della Bastiglia! 

Fidatevi.....non c'è bisogno di 42 km per sentirsi eroi

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