mercoledì 31 agosto 2011

Un estate di corsa

Siamo a fine mese e si tirano le somme, poi siamo anche a fine estate e le somme sono ancora più grandi. Facciamo un po' di conti...

km estate (giu, lug, ago): 165+183+278 = 626
km in bici (giu, lug, ago):  987+882+506 = 2375

Il podio di Enna
Direi che sono stati tre mesi soddisfacenti. Fino a luglio la bici ha di certo dominato, la Maratona delle Dolomiti mi ha portato via tanto tempo, per gli allenamenti, il viaggio (estenuante) e tutti i pensieri connessi ad una gara di quella portata. La preparazione non è stata semplice, in giugno c'è stata la GF di Capo d'Orlando (anche se già prima c'era stata la Libero Grassi e ancor prima la GF Ceramica) e dopo 15 giorni il giro di Mandrazzi (190 km, fatti per la prima volta). La corsa ridotta ai minimi termini, cercando di non disperdere il lavoro fatto in inverno e la velocizzazione fatta un po' male. A fine giugno partecipo ai campionati regionali di Enna (800 e 1500 metri) e vinco la mia categoria (amatori)....non sono contento, i tempi sono ancora bassi, troppo bassi per uno della mia età. Ma devo accontentarmi, anche se continuo a non essere nessuno.

il mio compagno ed io durante il 5000
Luglio è cominciato all'insegna delle scarpette chiodate, da quando le ho indossate la prima volta (ai campionati regionali) mi sono innamorato della pista. Subito un 5000 ai Cappuccini, tempo pessimo per via della scarsa preparazione, ma si è accesa una scintilla...è la mia gara, non so perché ma ne sono convinto! Poi son partito per Bolzano, alla volta delle Dolomiti. Una settimana indimenticabile, una gara da ricordare e la soddisfazione (dimenticata in fretta, almeno da me) di aver fatto il miglior tempo di Messina e il secondo miglior tempo della Sicilia (magra consolazione visto che da qui a Bolzano sono in pochi che si avventurano). Ad ogni modo sono tornato con la voglia di correre e con quel 5000 in testa! Volevo migliorare i miei tempi su pista, nelle gare di mezzofondo....800m, 1500m, 5000m....volevo diventare veloce, potermi permettere di cambiare ritmo all'improvviso, anche per poco tempo. Comincio a darmi da fare in pista e nelle gare su strada, faccio risultati che per me sono sempre mediocri, 2'14'' negli 800m a 22 anni fanno ridere ma almeno me ne rendo conto ed evito di vantarmi come fanno altri. Le garette su strada mi danno la possibilità di migliorare costantemente e di crearmi un ritmo gara decente. Viaggio intorno ai 3'30'' per circa 5 km, questa è la mia previsione, forse riuscirei a fare di meglio in una gara in pianura, ma momentaneamente i miei tempi non vanno oltre. In tutto mi riposo 3 giorni al mese (in tutti e tre i mesi estivi fanno 9 giorni di totale inattività) ma comincio ad apprezzare gli scarichi attivi. 

Agosto è un susseguirsi di gare, tra luglio e agosto in tutto sono 10 le gare di corsa, se contiamo la MDD arriviamo a 11, se aggiungiamo anche giugno in tutto fanno 14 gare, 12 a piedi e 2 gf in bici. Se arrivo a fine estate ancora in piedi devo essere contento. 
La cosa peggiore è che non è ancora finita! Sono a un passo dal diventare campione provinciale di corsa su strada, non che conti più di tanto, ma cominciare dal basso è una mia prerogativa e mi piacerebbe portarmi a casa il titolo. Ancora 3 gare a settembre e sono arrivato al minimo, ma per i punti potrei comunque non vincere. Intanto io continuo a correre...sperando che settembre mi porti ancora tanta fortuna!

sabato 27 agosto 2011

Obiettivo 10000: 1° settimana

E' scivolata via questa settimana...e direi: finalmente! Non vedevo l'ora di chiudere con gli allenamenti senza un perché, finisco sempre ad allenarmi più del dovuto quando sono senza tabella. Almeno questa settimana ha avuto un senso compiuto. I 200m con le chiodate di lunedì hanno fatto sentire gli ultimi strascichi ancora oggi, i polpacci sono adesso a circa 85% di recupero. Il vero peccato è che per colpa di quei 200 (o meglio, per colpa della mia personale interpretazione dei 200 che il Maestro Allenatore aveva consigliato di fare più piano) ho sofferto a Castell'Umberto, in una gara in cui mi sarei potuto piazzare molto meglio. In discesa non andavo, ad ogni appoggio era come se una tenaglia mi bloccasse i polpacci, correvo male in discesa e me ne sono reso conto già dai primi 300 metri di gara. Ma va bene così, per quest'anno va bene così.
La vera fatica era oggi, il "pizzino" (cioè la nostra tabella) diceva 20 km L, dove la L non si è mai capito se stia per Lungo o per Lento, in ogni caso le direttive in corso d'opera erano di farlo a 5'/km rilassandoci. Ovviamente non è andata così...la calma è durata fino al km 7, mai più veloce di 4'40''. Dopo, complici anche i saliscendi in un tratto, ci siamo assestati sui 4'39'' per poi scendere ulteriormente a 4'35'' nel finale. Ci blocca la salita del km 18 (4'54'' evitando assolutamente di forzare). Ultimi due km in scioltezza a 4'30'', ottime sensazioni, mi sentivo stanco ma avevo ancora una buona riserva. 

Per essere la prima settimana del programma direi che è andata di lusso. 
72 km totali (contando lo scarico di domani), 1 gara, 1 lungo, 1 sessione di ripetute veloci. Dalla prossima settimana si comincia a lavorare sul serio!

mercoledì 24 agosto 2011

La colpa è delle chiodate....no, è mia

Quando si esagera si tende sempre a dare la colpa a qualcosa o qualcuno che sia diverso da noi. Ma questa volta mi prendo le mie responsabilità. Sulla tabella c'era scritto 8x200 in 35'', nessuno mi obbligava a tentare di chiuderli tutti tra i 32 e i 33 secondi. Ma io, furbo, ho voluto comunque farlo. Spinto dal fatto che gli allenamenti estivi, tutti improntati alla velocità, mi permettevano di correre le frazioni da 200 metri in 31'', ho deciso che 32-33'' potevano essere un tempo buono dato che si comincia ad allungare la distanza. E pensare che l'Allenatore l'aveva detto....."non è un ritmo forsennato per non rischiare di farci male". Parole al vento purtroppo. Non sono infortunato, assolutamente (altrimenti non sarei qui a scrivere ma mi starei dannando per non poter correre), ho solo i risentimenti ai polpacci tipici dopo una corsa veloce con le scarpette chiodate (per alcuni strumenti di tortura, per me armi da guerra imprescindibili per un mezzofondista!). E si....fare i 200 in pista è sempre un allenamento stupendo, a qualsiasi velocità. Non nascondo la mia vanità nell'essere guardato mentre sfreccio verso l'arco del traguardo, partendo a testa bassa e alzandomi dopo pochi metri, uscendo dalla curva con le migliori intenzioni e cercando appoggi perfetti che ci sono sempre (per fortuna) fino ai 130-150 metri, completando la mia fatica con un frenetico movimento di gambe e braccia, cercando le ginocchia alte più della solita falcata felina, parallelo alle tribune, gettandomi sull'arrivo come fosse una gara. Io i 200m li interpreto così....uno spettacolo per me e per gli altri, devono essere belli, stilisticamente perfetti, del resto, considerata la velocità, possono solo servire a migliorare la tecnica di corsa. Di certo non sto cercando di diventare un velocista. Ma, nonostante sia il modo migliore per apparire, è anche il modo migliore per essere....infortunati o affaticati. Il meccanismo delle chiodate è come un contrappasso dantesco...più spingi i chiodi nella pista, più la trafiggi con violenza più lei ti ripaga con una spinta in avanti, il contrappasso sta nel fatto che più si trafigge la pista con i chiodi, più i chiodi sembrano trafiggere i polpacci dopo ogni seduta d'allenamento. E ti ritrovi a camminare come una specie di pinguino, in cerca di qualcosa che possa far passare il fastidio, cercando di praticare improbabili massaggi con oli e creme di ogni sorta e genere. Cerchi di mangiare tutti gli alimenti che hanno riconosciute proprietà terapeutiche e per il recupero (fossero anche schifezze della peggior specie). Insomma ci si ritrova con un impedimento cui non si è abituati e che si vuole eliminare il prima possibile. 
L'unica soluzione possibile è il riposo....almeno così dicono...

martedì 23 agosto 2011

6 settimane....la tabella per i campionati italiani

Fiero del suo lavoro, di certo meditato in lunghe notti insonni (e non è ironia la mia), l'Allenatore mi passa un foglietto, sembra un pizzino ma io capisco subito di che si tratta. Rigiro tra le mani il nuovo programma fino al 30 settembre, lo scruto come si fa con la ricevuta di una scommessa di fronte ad una partita, scorro i singoli allenamenti, ne assaporo il gusto, ne sento la fatica al solo pensiero. Siamo in tre a dover faticare, Dario, Antonio, Dario...la tabella si chiama D.A.D. E mi viene per l'appunto consegnata con fare paterno..."dagli un'occhiata e poi mi dici che ne pensi"...fa piacere essere tenuti in considerazione in questo modo e, per quel che ho capito, non molti allenatori lo fanno (a dire il vero nessuno che conosco si fa il mazzo come il nostro per creare programmi di allenamento ad hoc per ciascuno).

Torno al programma e cerco di fare qualche valutazione tecnica. Il programma ha come obiettivo un 10000 su pista (per l'appunto i campionati italiani master di Cosenza), il problema è che settembre, il mese in cui la preparazione sarà nel clou, è gravato da tre tappe del gran prix provinciale (comincio a odiarlo già ora), garette spaccagambe che dobbiamo correre per via della classifica di società (ma anche per quella personale di alcuni ;). 

Ad ogni modo noi ci alleniamo 3 volte a settimana e già da questa in corso si comincia a menar le mani (o forse è meglio dire "i piedi") con una bella CL di 20 km, ci voleva proprio dopo mesi di velocità folli (l'ultima seduta di 200 l'ho fatta ieri sera....con le chiodate è sempre un piacere durante, ma dopo sono sempre dolori ai polpacci). Già la seconda settimana è condita con delle ripetute sui 1000m e un bel 12x200 più la prima delle gare di settembre (Giardini Naxos). La terza e la quarta settimana (saremo già morti) ci sono 500 e 1000 metri e CL da 1h30 e il nostro marchio di fabbrica: i 100+100! La 4° settimana si chiude con la gara di Milazzo, poi altra settimana di fuoco con altri lavori sui 1000 e l'ultimo lungo. Ultima gara del gran prix provinciale (Mirto) e ultima settimana di preparazione (al risparmio) prima dei campionati italiani. 
Sarà, molto probabilmente, l'ultima gara su pista della stagione, ma io non so ancora se fare i 10000 o i miei adorati 5000....

giovedì 18 agosto 2011

Citazione interessante

Il calcio, la ginnastica artistica, la pallavolo, l'atletica leggera, il tennis da tavolo, i tuffi. Gli sport amati e praticati. Il sapore delle palestre e dei campi sportivi, dove vince chi vale di più. La stretta di mano all'atleta che ti ha battuto o che hai battuto. L'amore mio smodato per lo sport, per la contesa leale, per la sfida in cui dai il meglio di te stesso. Il rispetto per l'avversario che hai davanti, ciò che lo sport t'insegna come nessun'altra cosa. Imparai nelle palestre e sui campi dello sport agonistico infinitamente di più che non al liceo classico.
G. Mughini


mercoledì 17 agosto 2011

Perché la Maratona?

Appunto......ma perché la maratona? Una domanda che può sembrare banale ma che, al contrario, nasce da attente considerazioni. Nella mia - relativamente breve - esperienza da corridore (non mi piace né il termine runner né il termine podista, potrei usare "atleta" ma ad alcuni potrebbe sembrare altezzoso dunque evito accuratamente perché l'intento di questo post non è far polemica, perlomeno non su questo) ho incontrato tanti appassionati/atleti/runners/joggers e via discorrendo. Al contrario di ciò che si può immaginare molti di questi non hanno l'idea fissa della maratona come obiettivo principale della loro corsa. Probabilmente per alcuni la maratona è un punto d'arrivo, per altri l'ambito trofeo per le proprie fatiche, per altri ancora il vanto della medaglia da finisher (anche in un tempo IRragionevole per le proprie possibilità). Ma di certo una cosa non riuscirò mai a capirla....perché un principiante dovrebbe correre la maratona? 
In base a quale - folle - criterio, una persona che non ha mai fatto una gara in vita sua, decide che correrà una maratona? 
Si tratta di un'indagine nella psiche umane perché qui il problema non è il corridore, qui siamo di fronte a gente che non corre per "fare la gara" o per "fare il tempo", corre per il puro piacere di correre. E allora continuo a chiedermi, qual è il piacere di correre 42 km in un tempo degno della Corazzata Potemkin? Perché mai si dovrebbe rischiare l'infortunio, magari seguendo tabelle trovate online con un numero di km improponibile per un principiante? 
A molti principianti non interessa la corsa, cercano solo l'eroismo della fatica. Non conta la tecnica, l'abbigliamento, il cronometro, l'avversario, il titolo, il panorama. Vogliono solo soffrire e sentirsi forti e bravi perché hanno sofferto per arrivare alla fine. Ecco, questi sono quelli che prima o poi si fanno male. O sono quelli che fanno la maratona e poi non corrono più perché si sentono ormai appagati. 
Il tutto è fomentato poi dai media, dagli articoli online e sui giornali, dai forum e dai siti sulla corsa. Osannare la maratona e i maratoneti è diventato sport nazionale! E diventa peggio quando si fa credere a dei jogger domenicali di poter correre un UTMB (per chi non sa di cosa parlo: http://www.ultratrailmb.com/). 
"Tutti possono correre la maratona", titoli come questo campeggiano spesso all'inizio di articoli di giornale o, peggio, trattasi di frasi pronunciate da "allenatori" scellerati! Non è vero! Non tutti possono correre la maratona, almeno non senza un adeguato allenamento sia fisico che mentale! Ed è assolutamente inutile che parole di persone o di carta incitino i frequentatori occasionali della strada ad "allenarsi" per correre questa o quella maratona, magari con la scusa di un bel viaggio! Sono le gambe a dover correre, non il superego di ognuno di noi. La testa non può sostituire le gambe! Ci mancava che i geni riuscissero a primeggiare anche nella corsa, serve l'allenamento, anche per chi è naturalmente portato (gli africani non sono marziani, tant'è che quelli cresciuti in paesi "altamente industrializzati" spesso non sono forti come quelli cresciuti "nella savana").

Il mio potrebbe essere uno sfogo, ma io direi che è più un tentativo di sensibilizzazione in opposizione alle tante fonti che "istigano" alla maratona e, più in generale, alle distanze lunghe. La maratona non è una cosa dell'altro mondo, è solo una gara lunga. Volete provare lo stesso senso di eroismo? Provate i 100 metri facendo schizzare le ginocchia al petto fino all'ultimo metro....provate a fare un 1500 ed accelerare quando suona la campana dell'ultimo giro....non vi piace la pista? Provate una delle 8471 gare su strada esistenti tra i 5 e i 10 km e attaccate in ogni salita o provate un bel 10000 su strada andando veramente al massimo, l'ultimo km vi sembrerà la presa della Bastiglia! 

Fidatevi.....non c'è bisogno di 42 km per sentirsi eroi

sabato 13 agosto 2011

2 x 4 = 26

No, non ho perso il conto né sono diventato incapace di fare una semplice moltiplicazione. I numeri del titolo si riferisco agli allenamenti svolti di recente. Complice la voglia di correre di più senza però stancarmi, considerato il periodo zeppo di gare, ho voluto provare ad inserire due bigiornalieri facili. Potrà sembrare un'esagerazione ma eseguiti così come li ho eseguiti io, rilassano e non creano nessun fastidio pur consentendo di aumentare leggermente il kilometraggio settimanale. Andiamo a spiegare. 

giorno 1: ore 7 del mattino, indosso le glide 3 e parto, 7 km a 5'20'' di media (poco meno di 40' in totale). Una CLR (corsa lenta rigenerante) per defaticare dopo la gara della sera prima (una volta finita non ho avuto né la forza né la voglia di fare i soliti 2 km di defaticamento, ho preferito fiondarmi sull'uva del ristoro). Ore 18:45, mizuno rider 14 (peggior acquisto non era mai stato fatto, ma ormai devo consumarle), 10 km poco sotto i 6'50''. Poco più di un'ora insieme a Roby. Diciamo che questa è stata un'altra CLR, forse un po' lunga considerato il ritmo, ma alla fine in un giorno ho fatto in tutto 17 km lenti e riposanti (ma soprattutto rilassanti mentalmente).

giorno 2: il giorno successivo, sempre alle 7 del mattino, avevo voglia di un ritmo un minimo più veloce, metto le launch della brooks (che ormai sono arrivate alla frutta, e meno male dato che la misura che ho preso era troppo larga) e mi sparo 3,33 km (manco a farlo apposta) alla media di 4'48'' (doveva essere veloce ma comunque riposante) ma in progressione. Poca roba, solo per svegliare il corpo e prepararlo ad una lunga giornata (è il compleanno di Roby). Alle 19:11 la mia dolce metà, che non si ferma nemmeno il giorno del suo compleanno, ha voluto correre per 30' cercando di tenere un ritmo un po' più svelto. Alla fine ne sono usciti fuori 5 km in 29'23'', passo medio 5'53'' (direi non male per una che corre da un mese e il giorno prima ha fatto 10 km). Per me è stata l'ennesima corsa lenta e rilassante (con le amate glide 3). Poi, via le scarpe e 6 allunghi sull'erba del campo d'atletica, mai stato così bene muscolarmente! In totale, nell'arco della giornata, circa 9 km.

Ecco direi che potrebbe diventare una buona abitudine nei periodi ricchi di gare quando, tra una gara e l'altra, non si riescono a fare allenamenti di qualità (sia in termini propriamente qualitativi che quantitativi). Si aumenta il kilometraggio senza stressare troppo la testa (già stressata con la vita quotidiana) e cominciando sicuramente meglio la giornata, infatti dopo 3-5 km di mattina presto, a digiuno, si è già svegli e pimpanti (si evita quell'ora di rincoglionimento post sveglia cui molti vanno incontro).



martedì 9 agosto 2011

La prima settimana di agosto

Sapevo che la prima settimana di agosto sarebbe stata impegnativa. Tra studio e allenamenti il tempo vola via veloce. Ma in questo periodo mi sento bene. Dopo il ritorno dalla MDD ho allentato un po' con la bici, era necessario. Ho gestito la stagione per ottenere il picco di forma in quella settimana (5-10 luglio), una volta rientrato volevo solo mantenere la forma almeno fino a settembre. Direi che ci sto riuscendo senza troppi problemi. Certo è che adesso bisogna correre, correre a piedi! Il gran prix provinciale, ottimo banco di prova, mi sta dando delle soddisfazioni che non pensavo di poter ottenere, almeno non così in fretta. A dire la verità la settimana è cominciata piuttosto male, poi è andata migliorando:
lun 1:  4x800 da farsi in 3'05'' rec 2'20...ma i 20 km del giorno prima si sono fatti sentire e i tempi sono calati da 3'07 a 3'15''
mar 2: 45 km di ottimo ciclismo insieme ai più forti ciclisti locali, per un caso fortuito (e l'aiuto di un compagno) riesco addirittura a vincere la volata. 1 ora dopo che sono sceso dalla bici faccio un 7 km di corsa defaticante sui colli e mi riprendo del tutto
mer 3: riposo assoluto, sono cotto dal giorno prima
gio 4: gara a castroreale, salite, discese, si viaggia per la prima volta a ritmi pazzeschi (almeno per me) e mi rendo conto che a volte bisogna rischiare per vincere!
ven 5: 50 km in bici, buon dislivello e record su una delle mie salite (O_O). Nel pomeriggio corro un progressivo aggressivo in pista, in totale 10 km + 5 di defaticamento, ottime sensazioni
sab 6: mi concedo una passeggiata di 20 km in bici alla media di 25 km/h....poi mare
dom 7: gara internazionale (per modo di dire) da 10,7 km chiusa con media di 3'39''/km, risultato inaspettato su una distanza che non pensavo fosse ancora pronta....gara stupenda solo per gli ottimi riscontri cronometrici.

Insomma non mi posso lamentare xD

lunedì 8 agosto 2011

10 km.....la mia musica ha suonato più forte

Non pensavo di riuscire a tenere una velocità decente per 10 km, il fatto che poi nella realtà fossero 10,7 (nonostante la gara fosse riconosciuta dalla IAAF come 10 km) vuol dire:
- ho tagliato così bene le curve che mi sono mangiato 700 m
- ho fatto un giro in più (e non sarei l'unico)
- i giudici della IAAF quel giorno avevano bevuto

Ad ogni modo era una giornata più che torrida in quel di San Filippo del Mela (ME), c'erano 30° alle sette di sera e dopo cinque minuti di riscaldamento, avevamo già bisogno di raffreddarci. La mia idea era di stare tranquillo, in gruppo, con i miei compagni, evitando di strafare come ho fatto a Castroreale. E si può dire che la mia idea è stata anche concretizzata.....per un giro solo, ma la volontà c'era tutta. Alla partenza si schierano nomi di spicco, alcuni atleti etiopi, keniani e del ruwanda, questi non danno confidenza, alcuni scherzano sul loro fisico, sapendo che li porterà a vincere. Si vede bene che gli stereotipi la fanno da padrone....ma comunque, si tratta di scherzi e non di roba seria. Accanto a me Filippo Lo Piccolo, lo vedrò un paio di volte in gara.....alla partenza e quando mi doppia. Arriva lo sparo (dopo un'attesa interminabile e un confusionario appello dell'organizzazione). Quelli da 3' al km vanno via e liberano la strada, si cominciano da subito a formare dei gruppi. Io volevo viaggiare col gruppone in cui c'era il mio unico avversario e così ho fatto, almeno fino alla fine del primo giro. Arrivati in prossimità del traguarda, dopo 700 metri di gara, il mio avversario e un suo compagno di squadra aumentano l'andatura, portandola da 3'45''a 3'30/3'25. Non so che fare, non voglio rischiare ma non tollero l'incertezza della posizione e decido di seguirli, chiudo il buco e via.....adesso siamo in 3 in fuga. Fuga che dura fino al 6°km circa quando sento che i due cedono qualche metro....a quel punto.....vado più forte. Nell'istante in cui mi rendo conto che non possono più rientrare, almeno non nell'immediato, arriva il mio compagno. Si viaggia insieme, da soli, fino al km 8°, sono io che tiro e stranamente non sono tanto affaticato, di questo si sorprendono un po' tutti (secondo me) ma quello che non capisce cosa stia succedendo sono io.....sarà stata la banana alle quattro del pomeriggio o il fatto che non rispetto le fondamentali regole del buon sportivo in fatto di sesso (...). Fatto sta che al penultimo giro, penso che sia l'ultimo (e guardando il garmin mancavano 700 metri ai 10 km misurati dalla federazione) e accelero.....l'allenatore, con voce tonante che trapana persino un palazzo, mi avvisa che ne devo fare un altro. Sono perplesso ma pazienza, uno in più o in meno......può cambiare la tua posizione in gara, tanto che mi inalbero pur continuando a correre. L'ultimo giro è una volata continua, non esistono più le salite e le discese, l'unico ostacolo sono le curve, il rettilineo finale, in discesa, l'ho fatto in deltaplano. Il bip del tappeto segnala che sono stato "chippato", la mia fatica è finita. Raccatto un primo posto di categoria, 5 kg di spaghetti, 6 buste del latte e 12 scatolette di tonno (più qualche altra cosa). Mi si dirà che sono pazzo di questi tempi, ma ad alcuni primi di categoria hanno dato un bel borsone dell'Adidas....il perché non ci è dato saperlo. L'unica cosa che sono riuscito ad elemosinare è una maglia sempre con le tre strisce....qualcuno dovrebbe spiegare a chi organizza queste gare che se funzionano non è per i 5 africani e per lo piccolo, ma perché ci sono gli idioti come noi che si presentano, pagano e corrono pur sapendo che saranno doppiati tre volte dai primi....ma evidentemente chi organizza "gare internazionali" cerca un target diverso.

domenica 7 agosto 2011

Come può un numero valere così tante parole?

http://www.youtube.com/watch?v=dZDP7L1uTcU

I numeri ci circondano, ci parlano, ci indicano spesso la via. La mattina la sveglia proietta un numero rosso sul muro, è ora...il biglietto indica un orario, siamo costretti a correre....abbiamo le ore contate, come in un noto fumetto il tempo scorre sulle nostre teste....anche il pettorale è un numero....può volere dire tante cose. 
Il pettorale è un avvertimento....stai per cominciare la fatica
Il pettorale è un nome....mi chiamo 202
Il pettorale è un urlo....quando al traguardo i giudici si accorgono di te
Il pettorale è un ricordo....che ti rimane dopo ogni fatica
Il pettorale è una carta d'identità....per i giudici, per gli avversari, per gli spettatori
Il pettorale è un pezzo di carta....che si impregna del sudore e del sangue di chi lo indossa
Il pettorale è un momento di gloria....quando sei in testa e lo urlano a gran voce
Il pettorale è un strumento....serve a non dimenticare chi sei
Il pettorale è il simbolo di ogni agonista, tenetelo stretto, con voi, sempre vicino, ricordate tutti i nomi che avete avuto in gara, ricordatene i contorni, le forme, i significati. Ricordate, grazie a loro, le vittorie e le sconfitte, i ritiri e le volate. E quando togliete la maglia, trattatelo con cura il pettorale, lui vive una volta sola grazie a voi! Dategli il giusto onore, anche se non vi ha portato fortuna! 

Il pettorale......non è solo un numero...

venerdì 5 agosto 2011

Castroreale....tra salite e discese 2 giri da ricordare

sono il secondo da destra, in maglia gialla, il n° 34 è
arrivato secondo e il n° 32 è arrivato primo.
In macchina, verso Castroreale (ME), dicevo ad Antonio che sarei partito forte. Complice il film "Prefontaine" visto nel primo pomeriggio, mi era venuta voglia di provare a stare coi big, con quelli che queste garette domenicali le vincono come se fossero pesci rossi al luna park. Non ho cambiato idea nemmeno dopo aver visto il percorso, pieno di rampe, brutte sia in salita che in discesa. Davanti c'erano quelli dell'Indomita, quelli che di solito vedo solo nel riscaldamento. Per tutta la prima discesa, circa 500 metri, ho osservato la nuca del ragazzo che sta vincendo tutte le gare con distacchi di circa 30'' sul secondo in classifica....si viaggiava a 2'50'' più o meno. Il giro era di 980 m, chiuso il primo in 3'15''. So che non resisterò per molto, i giri sono 6 e io sto andando oltre il mio massimo consentito. Ma passare sul tappeto del chip dopo il primo giro in 5° posizione vale bene il rischio di scoppiare. Tengo per un altro giro un ritmo forsennato e poi mi calmo, mi rendo conto che il primo della mia categoria è 80 m indietro, ho esagerato....e non di poco. Al 4° giro mi raggiunge, faccio con lui la discesa e la prima rampa in salita, poi sono costretto a lasciarlo andare per non scoppiare. il 4° e il 5° giro mi riposo, chiusi in 3'54'' (e qui si capisce come il primo giro sia stato assolutamente folle). Comincia l'ultimo giro, sono indeciso, voglio dare tutto ma non so quando sgasare, vorrei fare la discesa non troppo forte e allungare con decisione in salita. Programma che salta ben presto in aria a causa del mio avversario di categoria che sopraggiunge alle mie spalle insieme ad altri due. Cambio di programma: in discesa tengo il loro ritmo senza grossi problemi, voglio anticiparli e allungo prima della salita (che conduco in testa). Non sono in una buona posizione per la volata, mi faccio superare, controllo la situazione, i volti, leggo la stanchezza, la freschezza, la paura e la voglia di vincere. La mia è più forte. Firmo gli ultimi 200 metri con le mie Ronin e mi guadagno un secondo posto di categoria e un 12° posto assoluto. Non male per essere partito troppo forte.